Politica

L'ombra di un'intesa coi rom sul "lido Spelacchio" di Roma

Un rappresentante dei nomadi avrebbe garantito la sicurezza. La Raggi smentisce: è una fake news

L'ombra di un'intesa coi rom sul "lido Spelacchio" di Roma

Roma La spiaggia di Roma o la spiaggia dei rom? Un dubbio amletico che accompagnerà questo agosto afoso e bollente. Tiberis, sulle sponde del biondo Tevere sotto ponte Marconi doveva far inorgoglire i romani, che invece potrebbero vergognarsene. Secondo quanto riportato ieri dal Messaggero i lavori e la sicurezza dell'area attrezzata con sdraio, ombrelloni e campi di beach volley non sarebbero stati possibili senza l'aiuto generosamente offerto dal «capo» dei rom che da anni vivono nell'area di vicolo Savini.

Si fa chiamare Zorro e ha candidamente dichiarato alla cronista del quotidiano romano che non soltanto è stato entusiasta dell'idea di mettere lì sotto ponte Marconi un'area attrezzata («valorizza il quartiere») ma si è anche proposto di aiutare, garantendo la sicurezza dei romani che andranno in questi giorni a prendere la tintarella sulle sponde del fiume. Il titolo del Messaggero è allarmante «Il Comune tratta con i rom», con tanti saluti a quell'imperativo categorico «Legalità!» sbandierato in maniera ossessiva dai seguaci di Beppe Grillo come un mantra salvifico.

La smentita della prima cittadina, ovviamente non si è fatta attendere. La Raggi ha scelto una manifestazione per la tutela delle spiagge libere di Ostia (scortata per l'occasione dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli) per replicare al quotidiano romano. «Questa amministrazione non fa accordi con i rom». La sindaca aggiunge che chi ha parlato con i cronisti lo ha fatto a titolo personale ed è già stato sentito per questo dalla Polizia municipale.

Una situazione grottesca. Perché anche l'altro protagonista si sente punto nell'orgoglio e raggiunto dai microfoni di Tgcom24 ha replicato duramente: «Non sono un boss - ha spiegato Zorro - sono soltanto un rappresentante di una comunità che si impegna a difendere il proprio territorio. Io qui ci vivo da quarant'anni».

Ed ecco il vero tormentone estivo: che fa impallidire per la sua pervicace onnipresenza anche canzoni come Amore e capoeira: «Soltanto fake news!»È l'assessore alla Sotenibilità ambientale Giuseppina Montanari a gridarlo con convinzione «Non c'è stato alcun contatto per garantire la sicurezza della struttura comunale a Ponte Marconi - dice -. La persona che ha rilasciato alla stampa tali dichiarazioni, che non corrispondono a verità, se ne dovrà assumere la responsabilità. Come deve essere, la sicurezza è garantita dalla Polizia Locale. Sulla linea della legalità non arretriamo di un millimetro».

Insomma la spiaggia grillina non si tocca. Polemiche e lamentele (niente wi-fi, solo otto docce e toilette chimici) a parte, Tiberis resta una «carta» su cui l'Amministrazione capitolina intende puntare.

E a lungo termine, visto che è la stessa sindaca Raggi a ricordare che per allestirlo ha chiesto alla Regione Lazio una concessione di durata ventennale.

Commenti