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L'opposizione evoca la "questione morale". E arrestano due dem

Napoli, inchiesta per corruzione porta all'arresto di un ex sindaco e dell'ex numero 2 di Zingaretti

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La sinistra solleva gli spettri di una questione morale contro il governo, ma poi a finire in manette sono i dirigenti dem. Il leader M5S Giuseppe Conte, addirittura, in conferenza stampa pochi giorni fa aveva sparato ad alzo zero contro la premier, accusata di mettere la testa sotto la sabbia. «Stiamo assistendo al ritorno di un pericoloso intreccio tra politica e affari», aveva sibilato Giuseppi, per poi affondare il colpo: «Non parliamo delle seconde, terze, quarte file della politica, ma addirittura anche sottosegretari che si rendono responsabili di comportamenti su cui la presidente del Consiglio non può tacere». E poi invece ecco che, a Pozzuoli, deflagra un'inchiesta per corruzione, traffico di influenze illecite e turbativa di appalti pubblici che vede finire dietro le sbarre, tra gli altri, Nicola Oddati, ex capo della segreteria del Pd, per anni braccio destro di Nicola Zingaretti, fino a ieri dirigente in Regione Campania con l'incarico di fare da ufficiale di collegamento con la conferenza delle Regioni, incarico ricevuto dal Governatore PD Vincenzo De Luca. E in manette, nell'inchiesta puteolana anche l'ex sindaco Pd di Pozzuoli e consigliere comunale Vincenzo Figliolia. Oddati è accusato dai pm della procura di Napoli Stefano Capuano, Sergio Ferrigno e Immacolata Sica di turbativa d'asta e traffico d'influenze, l'ex primo cittadino Figliolia, invece, di corruzione. Ma le magagne per il Partito Democratico non finiscono qui. Tra le misure cautelari chieste e ottenute dalle toghe napoletane anche l'obbligo di firma per Luciano Santoro, candidato alla segreteria Provinciale Pd di Taranto, ex assessore comunale a Grottaglie ed ex consigliere provinciale a Taranto, e per Sebastiano Romeo, ex consigliere della Regione in Calabria e candidato a segretario provinciale del Pd a Reggio Calabria. Al centro dell'indagine l'imprenditore puteolano Salvatore Musella, che grazie all'opera di intermediazione di Oddati e allo stretto contatto con Figliolia avrebbe avuto una corsia privilegiata e appalti sartoriali per le ristrutturazioni del rione Terra a Pozzuoli. Non solo l'imprenditore avrebbe saputo in anticipo i requisiti di partecipazione alle gare, ma, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, i suoi «supporter» avrebbero provveduto anche a predisporre l'individuazione dei partner da affiancare all'imprenditore puteolano e la designazione dei componenti della commissione di valutazione delle proposte.

Sempre tramite Oddati (che era stato anche commissario del PD a Taranto) e la sua intermediazione, Musella avrebbe potuto interessarsi anche dei lavori di ristrutturazione di un edificio nella città pugliese (Palazzo Carducci) e per la trasformazione della ex scuola Bruno Chimirri a Catanzaro. Oddati era stato fermato dalla polizia nel tragitto tra la sede romana di rappresentanza della Regione Campania e la stazione Termini l'11 gennaio di due anni fa, e sorpreso con una busta con 14mila euro. Soldi che provenivano dal tesseramento del partito a Taranto, tentò di giustificarsi.

Smentito a stretto giro dal tesoriere Dem, Verini, convocato come teste dagli inquirenti.

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