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L'opposizione si spacca anche sulla legge contro la carne sintetica

È guerra alla Camera, ma i governatori Pd bocciano la linea Schlein

L'opposizione si spacca anche sulla legge contro la carne sintetica

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La carne sintetica divide la sinistra. La manda in pezzi, un po' come una tagliata. Anzi, come il macinato e fa emergere tutte le contraddizioni del mai nato «campo largo». Alla Camera, dove ieri è iniziato l'iter per l'approvazione della legge contro la carne coltivata, il Partito Democratico e il M5s si sono opposti con forza. «È solo propaganda ideologica della destra» ha tuonato il piddino Stefano Vaccari intervenendo in Aula durante la discussione generale. «Il governo danneggia l'ambiente, la salute e il progresso» ha detto, invece, la grillina Carmen Di Lauro. E non sono i soli, l'elenco dei tifosi della carne prodotta in laboratorio grazie alle cellule staminali prelevate da animali vivi e fatte sviluppare in grandi contenitori di metallo, è lungo tra le fila della sinistra. Attenzione, ma solo ed esclusivamente tra i palazzi romani. Sì, perché basta mettere il naso fuori dalle stanze damascate del Parlamento per annusare l'odore della carne, quella vera. Quella che piace a tutti i governatori rossi che si sono schierati dalla parte delle bistecche. Dalla parte della «ciccia», per usare un termine caro al Presidente della Toscana Eugenio Giani. Nella regione famosa nel mondo per le sue carni gustose (e da mangiare rigorosamente al sangue) è stato lo stesso Partito Democratico a proporre un documento (approvato all'unanimità) in sostegno del provvedimento contro la carne sintetica. Non solo, anche in Puglia, Michele Emiliano, si è detto contrario alle carni sintetiche e il suo consiglio regionale ha votato un documento in linea con la legge promossa dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Un documento approvato anche in Campania, nel regno di Vincenzo De Luca dove, la carne, spesso è accompagnata da ottime mozzarelle di bufala. Fatte rigorosamente con latte vero. Altro che sintetico. Ma c'è di più. Il presidente rosso dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il suo assessore all'Agricoltura Alessio Mammi il 23 novembre hanno firmato la petizione anti-cibo sintetico promossa da Coldiretti. «Il cibo è frutto di storia, di tradizioni e di incontri fra le persone, l'introduzione del cibo sintetico rischierebbe di cancellare tutto questo e noi non lo possiamo permettere» ha dichiarato sorridente Bonaccini dopo aver apposto la propria firma. A sottoscrivere il documento promosso da Coldiretti anche i big dei partiti che si dicono contrari. A firmare l'ex ministro 5 stelle Stefano Patuanelli, Carlo Calenda e Maurizio Martina, ex ministro Pd e oggi direttore della Fao. Insomma, tutti divisi. Quello che è certo è che la legge, che punisce con 10 mila euro di multa chi commercia carne sintetica in Italia, piace agli amministratori locali e ai cittadini. Ben 2580 comuni su 7904 ha votato atti a favore del ddl carne sintetica. Coldiretti ha raccolto ben 2 milioni di firme e fa sapere che 3 italiani su 4 dicono «no» ai cibi fatti in provetta. Ma la legge (già passata al Senato) rischia di trovare un altro nemico: l'Europa.

Già pronta a stopparla.

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