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L'origine del male: la Cia finanziava i mujaheddin per fare crollare la Russia con le rivolte islamiche

Tutto cominciò con un progetto segretissimo firmato da Carter. Ma l'idea era di Hitler

L'origine del male: la Cia finanziava i mujaheddin per fare crollare la Russia con le rivolte islamiche

Appoggiare l'Islam del Caucaso e dell'Asia centrale per far crollare la Russia. I nazisti furono i primi a pensarci, ma subito dopo anche la Cia si convinse della bontà dell'idea. E il primo a trasformarla in politica concreta fu Zbigniew Brzezinski, il Consigliere per la Sicurezza nazionale che sei mesi prima dell'arrivo dei sovietici a Kabul convinse Jimmy Carter ad appoggiare le insurrezioni islamiste in Afghanistan. Oggi il progetto è roba da studiosi, ma paradossalmente incomincia proprio ora a dar i suoi frutti. E rischia di diventare uno dei principali problemi di Vladimir Putin. Grazie ai 6/7mila militanti dell'Isis provenienti dall'ex-Unione Sovietica il russo è oggi la lingua più utilizzata tra le fila dello Stato Islamico dopo l'arabo.

E grazie ai suoi 2500 volontari jihadisti la Russia è oggi il terzo paese d'origine tra i combattenti del Califfato dopo Tunisia e Arabia Saudita. Ma i circa 400 volontari dell'Isis partiti da Mosca hanno anche trasformato la capitale russa nel maggior centro di reclutamento europeo. A moltiplicare la componente musulmana della Russia, portandola dai 14 milioni e mezzo (10 per cento) del 2002 agli oltre 20 milioni (14 per cento) di oggi, con una vertiginosa crescita del 40 per cento, ha contribuito il trasferimento in Russia di oltre 6,5 milioni di migranti dell'Asia Centrale e dell'Azerbajan. In soli 15 anni la Russia di Putin è così diventata la seconda nazione musulmana europea dopo la Turchia. E al suo nuovo volto si è adeguata una Mosca trasformata nella seconda capitale dell'Islam europeo dopo Istanbul. Assieme ai musulmani è però cresciuta anche la forza di salafiti e wahabiti, le due branche dell'Islam a cui s'ispira l'ideologia del Califfato.

Nella federazione russa si contano oggi circa 700mila salafiti, 200mila dei quali simpatizzano per l'Isis. Queste cifre farebbero la gioia postuma degli studiosi nazisti che idearono il piano per la trasformazione delle repubbliche orientali dell'Unione Sovietica in una «Pan-Turania», una grande patria musulmana governata dalle popolazione islamiche dell'Asia Centrale. La Berlino di Hitler - oltre ad ospitare il Gran Muftì palestinese di Gerusalemme Amin Al Husseini - finanziava Mustafa-bij-Choqai-ogli, un leader islamico che sognava di sottrarre a Stalin sei repubbliche centrasiatiche per farvi sorgere il mitico stato islamico del Turkestan. L'idea di minare la stabilità dell'Unione Sovietica appoggiando i movimenti islamisti venne subito ripresa dalla Cia. Tra gli anni 50 e 70 le spie di Langley lavorarono ad un progetto di rivolte pan-turaniche desegretato soltanto nel dicembre 2005. Un progetto a cui s'ispirò il consigliere per la sicurezza nazionale di Carter Zbigniew Brzezinsky.

«Secondo la versione ufficiale della storia ammise Brzezinsky in un'intervista a Le Nouvel Observateur del gennaio 1998 - l'aiuto della Cia iniziò durante il 1980, vale a dire, dopo che l'esercito sovietico invase l'Afghanistan, il 24 dicembre 1979. Ma la realtà, custodita segretamente sino ad ora, è completamente diversa: in realtà, fu il 3 luglio 1979 che il presidente Carter firmò la prima direttiva per aiutare segretamente gli oppositori del regime filosovietico di Kabul. «Quell'operazione segreta fu un'idea eccellente. Ebbe l'effetto di trascinare i russi nella trappola afgana. Il giorno che i sovietici attraversarono ufficialmente il confine, scrissi al presidente Carter: adesso abbiamo l'opportunità di dare all'Unione Sovietica la sua guerra del Vietnam».

E le conseguenze, aggiungiamo noi, si vedono ancora oggi.

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