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Luogo simbolo per il ponte voluto da Putin. La pista tatara

Luogo simbolo per il ponte voluto da Putin. La pista tatara

Fosse successo in America avremmo fatto presto a liquidare la strage del Politecnico di Kerch come l'ennesima replica del massacro andato in scena nella scuola di Columbine e poi in tante altri college degli Stati Uniti. Ma è successo in Crimea. E così, nonostante l'immagine del killer biondo paglierino in T-shirt bianca, con in pugno un fucile a pompa calibro 12, evocasse sinistramente e intenzionalmente proprio quella di Eric Harris, uno dei due studenti assassini di Columbine, molti hanno continuato a chiedersi se dietro l'apparente emulazione non si nascondesse un atto di terrorismo. Un'ipotesi avvalorata, almeno in un primo tempo, anche dalle autorità russe e giustificata dalla presunta esplosione di un ordigno improvvisato. Un'ipotesi rafforzata dal fatto che la strage, attribuita poi esclusivamente alla follia dello studente 18 enne Vladislav Roslyakov sia avvenuta in una località simbolica come Kerch, la cittadina portuale da dove parte il ponte, lungo 19 chilometri, che attraversa l'istmo di Kerch e collega la penisola alla Russia. Un ponte voluto da Putin per sancire strutturalmente e scenograficamente l'annessione a Mosca decisa in seguito al referendum indetto dopo la crisi ucraina del 2014. Un ponte inaugurato simbolicamente lo scorso maggio dallo stesso presidente al volante di un camion seguito da un convoglio di altri mezzi pesanti.

In questo scenario al posto del giovane studente squilibrato, descritto dai media di Mosca come un maniaco compulsivo affascinato dalle gesta dei serial killer, avrebbe potuto esserci un commando di militanti terroristi pronti a uccidere pur di rivendicare l'appartenenza della Crimea all'Ucraina. Dal 2014 ad oggi nulla di simile è mai successo, ma la memoria storica non poteva far a meno di evocare l'attacco alla scuola di Beslan in Ossezia messo a segno, nel settembre 2004, da una cellula di 22 terroristi ceceni e conclusosi con l'uccisione di 386 persone tra cui 186 bambini. E nell'ottica del terrorismo islamista si è fatta strada anche l'ipotesi di un «lupo solitario» legato al fondamentalismo islamista di matrice tatara, la minoranza islamica ben radicata in Crimea al cui interno si registrano molti più casi di radicalizzazione dopo il passaggio sotto il controllo di una Russia accusata di aver storicamente sottomesso quest'etnia di fede musulmana.

Non a caso nell'imminenza dei campionati mondiali di calcio i servizi di sicurezza di Mosca annunciarono l'arresto di 28 tatari accusati di far parte di un gruppo radicale islamista denominato Hizb ut Tahrir che opera nella penisola, ma ha alcune basi anche all'interno del territorio dell'Ucraina.

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