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L'uomo di Elly e Conte parte fra i mugugni. "Perdiamo con onore"

Alla fine arriva il via libera a Marrese ma resta in corsa Chiorazzo. E Azione guarda a Bardi

L'uomo di Elly e Conte parte fra i mugugni. "Perdiamo con onore"

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Pd e Cinque Stelle trovano un candidato in Basilicata dopo 24 ore di trattative e una notte insonne. Il nome è uno di quelli che giravano già da settimane, bruciato più volte nella roulette lucana dei giallorossi. Si tratta del dem Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera. Marrese subentra all'oculista Domenico Lacerenza, che si è ritirato dalla corsa sabato pomeriggio, lanciato nella mischia e poi sconfessato dal grosso del Pd della Basilicata. La fumata bianca arriva poco prima delle sette di sera, dopo un'altra giornata di tira e molla al tavolo permanente del mezzo campo largo. La prima fuga in avanti porta la firma di fonti dem. Che verso mezzogiorno gettano il cuore l'ostacolo: «Accordo chiuso tra Pd, M5s, Avs, socialisti. Candidato Marrese». Passano due ore e il M5s frena: «Non abbiamo scelto nessun nome». I grillini lucani vorrebbero sciogliere la riserva, ma Giuseppe Conte fa le bizze e pretende garanzie sul no ad Azione. In serata arriva l'ufficialità e Più Europa si aggiunge alla coalizione. «Almeno perdiamo con onore e ci assicuriamo il secondo posto», ammette con Il Giornale un peso massimo del Pd lucano. La candidatura di Marrese è teleguidata da Schlein e Conte, con l'obiettivo di salvare la faccia e mantenere un simulacro di campo largo almeno in Basilicata. I dem locali temono sempre il civico Angelo Chiorazzo, vicino all'ex ministro Roberto Speranza. Chiorazzo ha annunciato il suo ritorno in campo in solitaria nella serata di sabato, ma è intenso il pressing del Pd per farlo convergere su Marrese.

A completare il quadro c'è l'ex Terzo Polo. Italia Viva ha rotto gli indugi e sosterrà il governatore uscente di centrodestra Vito Bardi, come conferma Matteo Renzi a In mezz'ora su Rai3. Mentre è ancora bagarre tra Azione e i giallorossi. Carlo Calenda in mattinata da Potenza attacca: «Da ieri abbiamo cercato al telefono Elly Schlein, ma non siamo riusciti a parlare con nessuno, sono abbastanza schifato e deluso». Da Fi Antonio Tajani, ad Agorà Weekend su Rai3, apre all'ingresso di Azione nella coalizione pro-Bardi: «Bene se anche Calenda decide di sostenerlo, è il nostro buon governo ad avere il campo largo». Il fondatore di Azione spende parole positive per il candidato di centrodestra: «È un moderato, una persona colta, un uomo delle Istituzioni». Ma la decisione è demandata al partito regionale, guidato dall'ex governatore Marcello Pittella. La sensazione è che anche Azione possa sostenere Bardi. Intanto il capogruppo dei senatori Pd Francesco Boccia piccona Calenda: «Chi è contro l'unità ne risponderà davanti agli elettori alle prossime elezioni europee».

Igor Taruffi, responsabile organizzazione del Nazareno, bersaglia Azione: «Hanno lasciato il tavolo, prendiamo atto delle parole di Calenda su Bardi, siamo aperti all'interlocuzione con Chiorazzo, siamo ottimisti su una convergenza».

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