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"È l'uomo giusto per rilanciare il partito. Con lui premiate competenza e lealtà"

Il governatore del Piemonte: "Antonio resta la scelta più naturale per la successione. Dopo l'onda grillina è tempo di autorevolezza"

"È l'uomo giusto per rilanciare il partito. Con lui premiate competenza e lealtà"

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"È l'uomo giusto per rilanciare il partito Con lui premiate competenza e lealtà"

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Presidente Cirio, che giornata sarà quella di oggi?

«Sarà il giorno in cui facciamo il primo passo di una Forza Italia che vuole continuare a lavorare nel nome di Berlusconi».

Ed è il giorno di Tajani.

«Il nome che abbiamo individuato in maniera corale e condiviso a tutti i livelli è proprio quello di Antonio. Sono davvero felice che sia lui a prendersi questa responsabilità».

Un passaggio di testimone scontato o una scelta motivata?

«Sicuramente la seconda. Ho avuto modo di condividere con Antonio un'intera legislatura a Bruxelles. Ho avuto modo di votarlo presidente del Parlamento europeo. È la persona più adatta per incarnare lo spirito di ciò che Forza Italia vuole continuare a essere».

Il confronto con il fondatore del partito potrebbe essere pesante da sostenere?

«Di Berlusconi ce n'è stato uno solo e non ce ne saranno altri. Ma la grandezza di uomini come il Cavaliere risiede nel fatto che anche quando fisicamente non ci sono più non smettono di essere presenti. E lui sarà sempre con noi quando ci impegneremo nelle battaglie di libertà che sono sempre state le sue battaglie».

Come descriverebbe il nuovo presidente?

«Antonio è il miglior interprete che Forza Italia possa individuare per portare avanti i nostri valori. Ma se penso ad Antonio la prima parola che mi viene in mente è serietà. Ed è legata a un aneddoto».

Quale?

«Era il mio primo giorno da europarlamentare. Andai da Antonio e gli chiesi: dammi un consiglio. E lui mi rispose semplicemente: devi essere serio».

Che poi sono qualità (serietà e competenza) poco diffuse, purtroppo.

«Vedo in Antonio l'uomo giusto per poter finalmente archiviare la stagione dell'arroganza grillina. Quell'arroganza con cui si diceva che uno vale uno e che si negava il valore della competenza. Da amministratore, prima ancora che da politico, mi fido di persone come Antonio che sanno cos'è la competenza, il pragmatismo e la serietà. E poi, sempre per tornare alla ragioni della scelta, c'è la carriera di Antonio che giustifica ampiamente la scelta».

È stato tra i fondatori del partito. Insomma una lunga carriera.

«Sì, certo, è stato tra i fondatori. Ma conta di più il fatto che Tajani è stato accanto al presidente senza mai tentennare. La lealtà è un valore profondo e lui lo incarna. Fedeltà e lealtà sono elementi essenziali per una politica che vuole essere credibile».

Cosa cambierà da oggi in Forza Italia?

«Più che di cambiamento parlerei di impegno. Ora abbiamo il dovere di mostrare massima maturità politica».

E la famiglia Berlusconi resterà vicina a Forza Italia?

«Ho avuto modo di conoscere i figli di Berlusconi. E sono certo che non faranno mancare il loro sostegno a quella che in fondo è una delle più preziose creazioni del padre».

È iniziata la campagna di tesseramento. Come sta andando?

«In tanti, tra professionisti e persone impegnate nella comunità, mi hanno annunciato l'intenzione di iscriversi. Ho dovuto memorizzare su Whatsapp le indicazioni per iscriversi per rispondere a tutte le richieste».

Si parla di arrivi eccellenti.

«È proprio nella nostra natura di partito liberale accettare i contributi di tutti senza pregiudizi.

La casa dei moderati, come l'ha sempre sognata Berlusconi, è comoda e capiente».

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