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L'uomo-ombra dietro i decreti sicurezza. Chi è il nuovo ministro dell'Interno

Napoletano, 57 anni, Matteo Piantedosi è stato capo di gabinetto di Matteo Salvini nella stagione dei "porti chiusi"

L'uomo-ombra dietro i decreti sicurezza. Chi è il nuovo ministro dell'Interno

"I decreti sicurezza li abbiamo scritti insieme", ricordava Matteo Salvini qualche giorno fa ai microfoni di Mediaset, a proposito del suo ex capo di gabinetto al Viminale, che con lui è finito pure nel registro degli indagati della procura di Agrigento (salvo poi esserne escluso) per il caso della nave Diciotti. Assieme al leader della Lega, dal giugno del 2019 al settembre del 2019, Matteo Piantedosi è stato protagonista della stagione dei "porti chiusi" e della tolleranza zero sugli sbarchi dei migranti e nei confronti delle Ong. Ha continuato a svolgere il suo ruolo anche al fianco della ministra Luciana Lamorgese fino all'agosto del 2020, quando è stato nominato prefetto di Roma.

Ora sarà lui a guidare il Viminale. Di nuovo un tecnico, ma stavolta molto vicino al leader leghista. Ai tempi del primo governo Conte lo definivano il suo uomo-ombra. Se i ruoli si invertiranno o meno, per ora non è dato saperlo. Intanto, il prefetto che per due anni ha gestito la sicurezza della Capitale ora si prepara a prendere le redini del ministero dell’Interno. "Accolgo questo incarico con senso di responsabilità, onore e profonda dedizione, certo di poter contare sull'altissima professionalità dell'amministrazione", ha detto nella serata di venerdì, subito dopo essere stato designato.

Nato a Napoli, classe 1963, Piantedosi è sposato e padre di due figlie. Laureato in Giurisprudenza e avvocato, inizia la sua carriera nell’89 a Bologna, dove per otto anni svolge il ruolo di capo di gabinetto. Sempre nel capoluogo emiliano diventa viceprefetto vicario nel 2007. Dopo due anni approda al ministero dell'Interno, dove dirige l'Ufficio Relazioni Parlamentari dell'Ufficio Affari legislativi. Nell’agosto del 2011 viene nominato prefetto e viene destinato a Lodi. Qualche mese più tardi, però, a gennaio del 2012, torna a Roma per servire un ministro del governo Monti, Annamaria Cancellieri, come vicecapo di Gabinetto. Nel novembre del 2012 diventa vicecapo della Polizia. Nel 2017 si trasferirà di nuovo a Bologna, stavolta per fare il prefetto. Ma la permanenza in Emilia Romagna dura giusto un anno. Nel giugno del 2018 Salvini lo richiama al Viminale.

Appassionato di calcio e ciclismo e scaramantico quanto basta, come da tradizione partenopea, da prefetto di Roma ha inaugurato la stagione del pugno duro contro le occupazioni abusive, con la ripresa del piano sgomberi (ultimi in ordine di tempo quelli dei palazzoni di via del Caravaggio e viale delle Province e della ex clinica di Valle Fiorita). In un intervista del 2020 al Messaggero prometteva più militari nei campi rom: "Ci sono situazioni che destano preoccupazione e paura nei cittadini.

E io della paura dei cittadini devo farmene carico, non minimizzarla".

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