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Ponte sullo Stretto, ora Salini minaccia: "Se vince il No, lascio l'Italia"

Pietro Salini, proprietario della Salini Impregilo che coinvolta nel progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, ha annunciato che lascerà l'Italia in caso di vittoria del No al referendum

Ponte sullo Stretto, ora Salini minaccia: "Se vince il No, lascio l'Italia"

“Siamo orgogliosi di portare la bandiera italiana in giro per il mondo” ma “se la situazione politica evolvesse in una direzione sbagliata, allora per gran parte dell’industria nazionale l’ipotesi di andare altrove sarebbe da valutare in modo serio”. Senza troppi giri di parole Pietro Salini, ad e proprietario di oltre il 60% del gruppo Salini Impregilo che è coinvolto nel progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, con un’intervista al Finalcial Times, fa capire che sarebbe pronto a lasciare l’Italia qualora vincesse il No al referendum costituzionale.

Salini, che ha sostenuto spesso il premier Matteo Renzi, ha spiegato che la sconfitta del Sì lascerebbe il Paese “senza governo, senza la possibilità di andare ad elezioni, senza la possibilità di un governo che sia sufficientemente affidabile”. Un’ipotesi che, secondo il Finalcial Times, preoccupa gli investitori italiani e la Salini Impregilo nonostante i dati dicano che nel 2015 solo il 9% dei ricavi della società sono stati ottenuti in Italia. Negli scorsi giorni il premier Renzi, in occasione della festa dell’impresa di costruzioni, si è detto di nuovo favorevole al progetto del Ponte sullo Stretto ma, proprio oggi, ha precisato che questa non è una priorità.

Prima per me vengono la banda larga, l'edilizia scolastica, la Salerno - Reggio Calabria, le ferrovie in Sicilia e Casa Italia”, ha precisato il premier.

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