Politica

L'urlo di fedeli, scout e genitori: «Resisteremo»

Il ruolo chiave di Gandolfini, il neurologo che ha adottato sette bambini

Roma Sono quelli del Family day, la piazza che non ti aspetti, quella che un po' va contro corrente in questa Italia dove difendere la famiglia non è poi così di moda. Sono in tanti al Circo Massimo, anche se i conti non sono poi davvero precisi e se si parla di due milioni magari si esagera. C'è chi dice che non si aspettava comunque così tanta gente, perché è come sentirsi minoranza e poi scoprirsi maggioranza. Canti, balli, palloncini, striscioni ma soprattutto carrozzine, passeggini, biberon. Alcuni cantano e ballano, come il gruppo di giovani parrocchiani arrivati con i loro sacerdoti armati di chitarre, tamburelli e microfoni, che hanno intonato vari stornelli romani. Non parlano invece tanto. Molte le famiglie, moltissimi i bambini. Ieri gli organizzatori, attraverso un vademecum, hanno diramato l'ordine di «non parlare con i giornalisti». Molte le persone che hanno osservato il divieto. Un uomo, padre di 10 figli, respinge al mittente la richiesta di una battuta. Altri padri sorridono ma non parlano, altri ancora, invece, con la mano fanno cenno di no. Alcuni timidamente accennano: «Temiamo, anzi temono strumentalizzazioni». Nessuna bandiera di partito, tanti gli striscioni con slogan contro la legge Cirinnà, a favore delle famiglie e dei figli. «Sono per un amore libero ma non libertino». Questa scritta campeggia su alcune magliette indossate dai manifestanti. Poi, in mezzo al prato un gigantesco lenzuolo con su scritto «Resisteremo».Ci sono quelli di Pro Vita e di generazione Famiglia, poi cellule sparse di scout, ci sono quelli di Cl con Formigoni e soprattutto tanti Neocatecumenali, in prima fila nell'organizzazione. Ma al centro di tutto c'è Massimo Gandolfini. È lui l'uomo del Family day 2016. È medico, romano di nascita, ma laureato a Milano e da tantissimo residente a Brescia, dove dirige il Dipartimento di Neurochirurgia-Neurologia dell'Istituto ospedaliero Fondazione Poliambulanza. Nato nel 1951, si è sposato nel 1977, e non potendo avere figli, ha adottata una bambina peruviana. A quella prima adozione ne sono seguite ben altre sei, due bimbi brasiliani e quattro italiani. Oggi i primi quattro figli (due femmine e due maschi) sono sposati e, quindi, i coniugi Gandolfini sono nonni di sei nipotini. «Il Ddl Cirinnà - dice - sia pienamente respinto.

Non esistono vie di mezzo, possibili maquillage: non è accettabile dalla prima all'ultima parola e si rende necessaria una operazione radicale».

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