Economia

Luxottica crolla in Borsa: -9% A Del Vecchio tutte le deleghe

Dopo le dimissioni del secondo top manager in 40 giorni il mercato teme la faida di famiglia: bruciati 2 miliardi. Il cda rinvia la nomina di Vian come nuovo ad

Luxottica crolla in Borsa: -9% A Del Vecchio tutte le deleghe

Leonardo Del Vecchio prende nelle sue mani tutte le deleghe di Luxottica, rimandando la nomina di Massimo Vian a capo azienda quando avrà trovato anche il suo co-ad, che dovrà seguire i mercati (torna con insistenza il nome di Gian Mario Tondato, attuale numero uno di Autogrill). La decisione di rinviare tutto è stata presa ieri notte, al termine di un cda convulso, in cui ha prevalso la linea dei consiglieri indipendenti: due, comunque, le dimissioni (entrambe annuciate) dal board, quella dell'ad Enrico Cavatorta e quella del consigliere Roger Abravanel.

Per Luxottica è stato un lunedì nero a Piazza Affari e a Wall Street. A prendere il sopravvento, a Milano come a New York, sono i timori che il nuovo ribaltone ai vertici del colosso italiano dell'occhialeria possa nuocere al business e compromettere una storia di grande successo: un gruppo familiare che dalla provincia veneta di Agordo (Belluno) ha saputo crescere al di fuori dei confini nazionali e diventare una multinazionale con un fatturato da 7 miliardi che in Borsa ne vale quasi 20. Così, il titolo, che in mattinata viaggiava a 37,17 euro (-10%) ha chiuso la seduta all'insegna della paura bruciando 1,82 miliardi di capitalizzazione: -9,23% a 37,29 euro. D'altra parte, fin dall'apertura dei mercati, gli analisti delle principali case d'affari hanno bocciato la nuova faida al vertice che - a 40 giorni dall'uscita di scena della storica guida Andrea Guerra, e con la ricerca ancora aperta del secondo ad - ha spinto alle dimissioni il neo ad Cavatorta. Alla base della decisione ci sarebbero delle incomprensioni con il patron Leonardo Del Vecchio, sul ruolo assunto in queste settimane da Francesco Milleri. Quest'ultimo, vicino al presidente e a sua moglie Nicoletta Zampillo, avrebbe assunto dall'addio di Guerra il ruolo di consigliere della famiglia partecipando, senza incarichi ufficiali, ad alcune riunioni di vertice. «Dopo l'uscita di Guerra, l'addio di Cavatorta, manager stimato e che doveva garantire una transizione più fluida verso la nuova governance è negativo» commentano gli analisti di Equita secondo cui «nonostante un andamento molto solido del business c'è il rischio che l'incertezza nella struttura del top management possa portare a qualche defocalizzazione del gruppo nei prossimi mesi». Non convince, infatti, il nuovo imprimatur dato domenica da Del Vecchio al direttore operativo Massimo Vian. Entrato in Luxottica nel 2005 come responsabile dell'Ingegneria, Vian ha sempre avuto un ruolo defilato.

«La notizia - spiega Intermonte - rivela una debolezza del sistema pensato dal fondatore per la successione». Per Kepler Cheuvreux e Citigroup, tuttavia, «il dollaro forte, il taglio dei costi, un buon terzo trimestre (cda il 29 ottobre) e la speranza di un super dividendo aiuteranno il titolo nelle prossime settimane. Siamo più preoccupati per il prossimo anno». Le attenzioni degli analisti sono poi puntate sul possibile riassetto di Delfin, la cassaforte di famiglia che controlla il gruppo con il 61%.

La struttura attuale potrebbe cambiare con l'ingresso della moglie Nicoletta Zampillo, con il 25%.

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