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Maggioranza battua alla Camera: sotto per due voti sull'ingiusta detenzione

L'emendamento approvato prevede il risarcimento anche per chi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al momento del voto circa 100 assenti e almeno 5 franchi traditori

Maggioranza battua alla Camera: sotto per due voti sull'ingiusta detenzione

La maggioranza di governo è stata battuta in aula alla Camera, per soli due voti, su un emendamento, votato a scrutinio segreto, riguardante un emendamento alla proposta di legge che modifica il testo sull'ingiusta detenzione.

La maggioranza è andata sotto a causa delle assenze dei parlamentari: 88 i deputati leghisti presenti in aula, su 125, e 157 su 216 quelli pentastellati. In tutto, raggiungevano quota 245. Ma i voti non sono bastati ugualmente, a causa di 5 franchi tiratori, che non hanno seguito le indicazioni del partito al momento della votazione, conclusasi con 240 voti contrari alla norma e 242 favorevoli, che hanno dato il via libera all'emendamento.

L'emendamento modifica, così, il testo della proposta di legge che voleva cambiare, a sua volta, gli articoli 314 e 315 del codice di procedura penale, in materia di riparazione per ingiusta detenzione ai fini della valutazione disciplinare dei megistrati. "La norma- spiega Renato Brunetta- dice che avvalersi della facoltà di non rispondere è un diritto e non inficia il diritto ad avere un risarcimento. Una volta che l’imputato era stato assolto e aveva chiesto il risarcimento, il risarcimento non veniva dato perchè l’imputato nella fase iniziale si era avvalso della facoltà di non rispondere". Il testo dell'emendamento approvato recita che "ai fini dell’accertamento della sussistenza della condizione ostativa del dolo o della colpa grave, non può assumere rilievo il fatto che l’indagato si sia avvalso della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio".

La decisione della Camera è stata accolta da un applauso di Forza Italia, che aveva proposto l'emendamento.

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