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Di Maio canta già vittoria: "Contratto di governo col Pd"

Il grillino: "Quello che valeva per la Lega, vale anche per il Pd". E su Salvini: "Non vuole governare, buona fortuna"

Di Maio canta già vittoria: "Contratto di governo col Pd"

"Questa è la settimana decisiva per dare un governo al Paese e sono molto ottimista. Lo sono perché non sarà un'alleanza. Voglio dirlo chiaramente ai nostri attivisti: quello che valeva per la Lega, vale anche per il Pd. Le condizioni non cambiano: vogliamo un contratto di governo, fatto a partire dal nostro programma e sulla base redatta dal professor Giacinto Della Cananea". Così il capo politico M5s Luigi Di Maio in un post sul Blog delle stelle. "Ho capito che Salvini non vuole assumersi responsabilità di governo. Perché sinceramente non riesco proprio a capire come mai preferisca stare all'opposizione per il bene dei suoi alleati, invece di andare al governo per il bene degli italiani", aggiunge il grillino su Facebook chiudendo il "forno" con la Lega. Il leader del Carroccio "dovrà darne conto a tutti gli imprenditori, pensionati, professionisti, giovani che lo hanno votato per vederlo al governo e invece ha reso il loro voto ininfluente. Non si dica che non c'ho provato fino alla fine, adesso buona fortuna".

"Il Presidente Mattarella oggi ha chiesto a Roberto Fico di verificare se ci sono i presupposti per far siglare il contratto di governo al MoVimento 5 Stelle e al Partito Democratico. Io accetto la richiesta del capo dello Stato e presto incontrerò il Presidente della Camera per valutare la possibilità di questo percorso, visto e considerato che dall'altra parte non hanno voluto ascoltare i loro stessi elettori che chiedevano a Salvini di fare questo passo", spiega Di Maio.

Che poi rivela: "In questi giorni ho chiesto a più riprese a Matteo Salvini di sedersi al tavolo come leader della Lega per discutere i termini del contratto di governo. È cosa nota che abbiamo delle differenze programmatiche, ma è altrettanto chiaro che abbiamo tanti obbiettivi in comune che potremmo realizzare. Penso alla Legge Fornero, alla riduzione delle tasse, ai diritti dei lavoratori, alla lotta alla burocrazia, al sostegno alle famiglie e ai loro figli, alla sicurezza su tutto il territorio nazionale solo per citare i primi che mi vengono in mente. Alcuni mi hanno anche detto di aver esagerato in questo "corteggiamento", chiamiamolo così.

L'ho fatto perché era doveroso dare questa opportunità all'Italia".

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