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Di Maio si fa il suo Cdm e fa infuriare Conte

Luigi Di Maio ieri ha riunito i ministri pentastellati alla Farnesina, quasi come se volesse fare il "suo" Consiglio dei ministri ristretto e personale

Di Maio si fa il suo Cdm e fa infuriare Conte

Luigi Di Maio sembra già essere in contrapposizione al premier Giuseppe Conte. Il capo politico del M5S ieri ha riunito i ministri pentastellati alla Farnesina, quasi come se volesse fare il "suo" Consiglio dei ministri ristretto e personale.

L'obiettivo del neo ministro degli Esteri, secondo l'HuffPost, era quello di riaffermare la ritrovata centralità e dettare l'agenda del nuovo governo: approvazione del taglio dei parlamentari alla prima seduta utile della Camera, taglio del cuneo fiscale e salario minimo.“La convivenza con Salvini ci aveva costretto a essere reattivi, a vivere giorno dopo giorno vedendo quello che succedeva. Il passo va cambiato”, ha spiegato Di Maio che ha invitato i suoi a non rispondere alle provocazione dei dem, come quella del nuovo ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli che ieri non solo ha ribadito il suo sì alla Tav e alla Gronda ma ha parlato di "revisione" e non di "revoca" delle concessioni ad Autostrade.“Non rispondiamo a nessun tipo di provocazione. Dobbiamo mediare con intelligenza”, ha ammonito Di Maio. Versione simile a quella esposta dal Corriere della Sera secondo cui Di Maio avrebbe detto:"Non voglio conflitti ma lavorare serenamente. Vi prego di non rispondere alle provocazioni ma di dire al Pd di non comportarsi come la Lega".


Giuseppe Conte, infatti, nel discorso alle Camera che sta preparando, non polemizzerà con De Micheli e sulle grandi opere la bussola sarà il programma stilato da Pd e M5S. Il premier, poi, sorvolerà sul tema immigrazione, dove la modifica dei Decreti Sicurezza è ancora in discussione. L'importante per i pentastellati sarà la revisione del patto di stabilità con una visione europeista ma fortemente critica dei parametri di Bruxelles. Secondo Fabio Martini della Stampa il presidente del Consiglio sembra non aver apprezzato che Di Maio abbia riunito il suo "sub-governo" e sembra intenzionato a chiarirlo nel suo discorso: "Io sono il garante ma anche il primo responsabile del governo".

Insomma, non si torna indietro, usando lo schema dei due binari paralleli usato col governo gialloverde.

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