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"Di Maio ha troppi poteri". Nel Movimento c'è aria di scissione

Si vuole una discontinuità anche per la figura del capo politico grillino. Ma il M5S frena: "È un retroscena clamorosamente inventato"

"Di Maio ha troppi poteri". Nel Movimento c'è aria di scissione

Renzi docet. L'addio al Partito democratico intrapreso dall'ex presidente del Consiglio potrebbe rappresentare un faro, un punto di riferimento e di ispirazione anche per diversi deputati del Movimento 5 Stelle. La base pentastellata risulta divisa e potrebbe essere pronta a rendersi protagonista di un'operazione politica simile a quella del fondatore di Italia Viva: bisognerà vedere se si riuscirà a trovare 20 grillini realmente disponibili alla rottura definitiva. Causa della possibile scissione sarebbe lo strapotere di Luigi Di Maio, che a detta di molti ricoprirebbe troppi ruoli (e anche decisivi) che non gli consentirebbero di svolgere idoneamente tutte le sue mansioni.

Certamente non è da considerarsi come una cospirazione, ma tale strategia potrebbe avere forti ripercussioni per le sorti del governo: tra riunione top secret, telefonate, sms e summit a Montecitorio l'impressione è che si tratterebbe di più di un'idea.

Aria di scissione

Capo politico e ministro degli Esteri: all'eccessiva centralità dell'ex proprietario del dicastero del Lavoro si aggiungono anche molteplici malcontenti nati dal salvataggio nell'esecutivo giallorosso solamente dei filodimaiani. E c'è chi non smentisce ma rincara la dose avvertendo: "Non le fa mica soltanto Renzi queste cose".

L'aria di scissione è stata avvertita anche dallo stesso Di Maio, che in occasione della riunione dei parlamentari avrebbe sbottato: "Voi avete voluto questo governo e ora ve la prendete con me che l'ho fatto". Arrivano poi anche delle minimizzazioni: "Ma no, è solo una minaccia per spaventare Luigi". Ma c'è una sponda M5S che alla discontinuità del "governo della svolta" vorrebbe far corrispondere anche una discontinuità per quel che riguarda il protagonismo di Di Maio, con la necessità di individuare un'altra figura (senza altri ruoli cruciali a carico) pronta a guidare le sorti del Movimento.

Stando a quanto riportato da Il Messaggero, sarebbero iniziati a circolare già i primi nomi: Luigi Gallo, Giuseppe Brescia, Barbara Lezzi, Carla Ruocco, Massimo Misiti, Nicola Morra, Mattia Fantinati e Francesco D'Uva potrebbero essere i componenti di un nuovo gruppo di provenienza grillina.

Grillini in fermento: è giallo

Da parte del Movimento 5 Stelle è arrivata la smentita: "È clamorosamente inventato il retroscena a firma Mario Ajello pubblicato quest'oggi sul Messaggero. Una totale invenzione del giornalista che ipotizza una scissione nel gruppo parlamentare M5S con tanto di elenco di nostri PortaVoce che vorrebbero lasciare, a suo dire, il Movimento. Il tutto senza essersi mai confrontato con una fonte ufficiale M5S. Ancora una volta ci ritroviamo a dover smentire una fake news che mira a disinformare i cittadini e screditare il MoVimento".

Frenata anche da parte di Francesco D'Uva, capogruppo M5S alla Camera: "Non riesco davvero a capire come queste fake news finiscano all’interno un giornale di così alto peso nazionale che, invece di informare i cittadini, evidentemente li disinforma.

Ancora una volta mi ritrovo a smentire una notizia falsa e inventata".

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