Politica

Di Maio incalza Lega e Pd. Salvini: "Non mi ha chiamato"

Il leader dei 5 Stelle Di Maio incalza Lega e Pd: "Hanno i loro tempi, ma i giochi sono finiti. Aspettiamo". Salvini: "Se mi telefona, rispondo, ma non mi ha chiamato"

Di Maio incalza Lega e Pd. Salvini: "Non mi ha chiamato"

Continuano le punzecchiatue a distanza tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, con il leader della Lega che sembra aver chiuso le trattative se l'altro non fa un passo avanti e quello di 5 Stelle che ribadisce il suo veto come un disco rotto.

"Il Movimento è pronto per governare l'Italia", ripete senza sosta Di Maio, "È finita l'epoca dei giochi di Palazzo, dei governi per tirare a campare".

E propone fino alla nausea il suo "contratto" alla tedesca: "Noi abbiamo fatto un percorso semplice e trasparente", dice, "In Germania, quando nessuno aveva la maggioranza per fare il governo, le forze politiche hanno fatto un contratto su cosa fare, i tempi e le risorse. La stessa cosa che abbiamo proposto noi al presidente della Repubblica, al Pd e al centrodestra. Capiamo che hanno i loro tempi e, quindi aspettiamo". Ma su un punto il leader del M5S non indietreggia: il ruolo da premier spetta a lui: "È surreale che si sentano nomi come Cantone, Severino, cioè gente che ha preso zero voti, mentre chi ha preso 12 milioni debba stare fuori", dice ai cronisti, "Un presidente del Consiglio così è debole quando va in Europa".

Dal canto suo Salvini sembra non aver nessuna intenzione di riaprire per primo il tavolo delle trattative.

"Se mi chiama rispondo, è buona educazione", dice il segretario della Lega, "Io non l'ho chiamato e lui non ha chiamato".

Commenti