Politica

Di Maio offende i cattolici: "Destra? Più che altro sfigati"

Il grillino attacca il Congresso delle famiglie sostenuto dalla Lega. Botta e risposta sul patrocinio del governo

Di Maio offende i cattolici: "Destra? Più che altro sfigati"

Roma - Il solco tra i due partiti di governo sul Congresso mondiale delle famiglie diventa sempre più profondo. L'evento previsto dal 29 al 31 marzo a Verona per «celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società» mette sotto i riflettori sensibilità e visioni del mondo molto lontane, se non decisamente opposte tra Lega e Cinquestelle.

Se il vicepremier Matteo Salvini e il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana hanno già annunciato la loro partecipazione, così come il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, i Cinquestelle sono sul piede di guerra. Vincenzo Spadafora, sottosegretario M5s con delega alle Pari Opportunità fa sapere che Palazzo Chigi ha chiesto al dipartimento dell'Editoria e a quello della Famiglia di ritirare il patrocinio.

E Luigi Di Maio, ospite di Giovanni Floris su La7, prende una posizione netta, alzando i toni. «A me risulta che non sia neanche stata inoltrata la domanda di patrocinio». E a proposito degli slogan associati al convegno e a certa destra come quella estrema di Vox in Spagna, aggiunge: «Più che destra sono degli sfigati. Quella visione della donna sostanzialmente mero angelo del focolare non rappresenta niente della cultura del M5s. Chi vuole tornare indietro ne risponderà alla storia, neanche agli elettori». Il tutto corredato da un messaggio indirizzato al ministro leghista della Famiglia che «se va a quel congresso non va a rappresentare il governo ma la sua forza politica».

In realtà sulla questione del patrocinio è in corso un botta e risposta continuo tra i due fronti. «Non risulta alcuna richiesta di revoca del patrocinio al World congress of families di Verona», fanno sapere dal ministero della Famiglia. «È spiacevole che questa notizia emerga mentre il ministro Fontana è in viaggio per New York per un evento all'Onu sul tema della conciliazione dei tempi famiglia-lavoro».

Il presidente di Generazione famiglia, Jacopo Coghe, che insieme a Toni Brandi presiederà il congresso, sceglie di tenere bassi i toni e prova a ribaltare l'angolo visuale, invitando piuttosto il vicepremier pentastellato a partecipare: «Caro Luigi Di Maio il Congresso mondiale delle famiglie non ha colore politico, ci farebbe piacere se venissi a Verona a parlare e a confrontarti con le famiglie, sarebbe una dimostrazione di quella democrazia tanto cara al Movimento Cinquestelle».

Il logo comunque non è stato tolto dal sito della manifestazione. «La revoca è una bufala - dicono gli organizzatori -. Forse ignorano questi produttori di bufale che la posizione del congresso è in linea con i principi fissati dalla Costituzione: per esempio, la promozione dei diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio» (articolo 29 Costituzione).

Scopriamo quindi che la Repubblica riconosce questi diritti e Spadafora no?».

Commenti