Elezioni Politiche 2018

Di Maio pensa a un governo con la sinistra

Luigi Di Maio pensa a una 'grande coalizione' che comprenda Renzi, la Bonino e Grasso e che abbia la 'benedizione' del presidente Mattarella

Di Maio pensa a un governo con la sinistra

Contratto alla tedesca. È questa l'idea di Luigi Di Maio per entrare a Palazzo Chigi da premier."Se avremo l’incarico faremo come hanno fatto in Germania Cdu e Spd. Ci siederemo attorno a un tavolo con chi degli altri partiti vorrà starci, fisseremo dei punti e poi firmeremo un contratto". Così il nuovo 'capo politico' del Movimento Cinque Stelle ha ragionato insieme al suo staff, consapevole, secondo La Stampa, che il presidente Sergio Mattarella sarebbe disposto a benedire una 'grande coalizione' che comprenda i grillini, Renzi, la Bonino e Grasso.

Una coalizione a guida Cinque Stelle ma con una forte vocazione europeista, più facile da digerire sia per il Colle sia per Bruxelles rispetto a un'alleanza tra populisti con la Lega di Matteo Salvini. "Concertazione", secondo il quotidiano diretto da Maurizio Molinari, è l’altra parola che il 5 marzo verrà sdoganata da Di Maio così da presentare una squadra di ministri "un po’ di centrodestra e un po’ di centrosinistra, ma più di centrosinistra". Partendo dal possibile exploit della lista di Emma Bonino e dalla loro flessibilità nel costruire le alleanze con lo scopo di vincere le proprie battaglie, i grillini e pensano di formare un esecutivo di programma blindato da un contratto, assieme al Pd, LeU e alla Bonino. Che, poi, sarebbe lo schema che aveva immaginato Bersani nel 2013 e che, ora, vorrebbero riproporre proprio i grillini. "Il problema è Matteo Renzi. Ma noi scommettiamo nella sua disfatta", rivela a La Stampa una fonte vicina ai pentastellati. Da parte del Pd si registra la dichiarazione di Michele Emiliano che ieri diceva di essere pronto a sostenere un governo Di Maio in funzione anti-Berlusconi. Renzi, dal canto suo, porrà la candizione di esse lui il presidente del Consiglio ma su questo i Cinque Stelle non cederanno. Se il M5S sarà il primo partito a Palazzo Chigi ci andrà Di Maio. "Non torneremo alla Prima Repubblica quando Spadolini diventava presidente del Consiglio con il 3%, perderemmo il nostro popolo", dicono i suoi uomini. Se i partiti di sinistra rifiuteranno l'oferta, allora "andrà bene pure Salvini.

Anche se resta l’extrema ratio".

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