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Di Maio a Salvini: "I moderati siamo noi, la Lega la pianti coi fucili"

Il vicepremier pentastellato: "L'ultradestra è un pericolo, siamo in democrazia. Basta soffiare sul fuoco"

Di Maio a Salvini: "I moderati siamo noi, la Lega la pianti coi fucili"

"La Lega torni su posizioni moderate e la smetta con fucili, armi e carri armati". Così il vicepremier Luigi Di Maio lancia un appello ai suoi partner di governo, dopo le tensioni che si sono respirate nell'ultimo periodo.

In un'intervista a Repubblica, il leader del Movimento 5 Stelle, parla dei suoi rapporti col capo politico della Lega, Matteo Salvini: "Non si tratta di litigare. Semplicemente, sono una persona moderata: quando l'asticella si sposta troppo come accadde a Verona, dove c'era gente che andava dicendo che la donna deve stare a casa a pulire, o quando vedo sui social il ministro dell'Interno che imbraccia un fucile, allora dico la mia". E, sul caso Diciotti, lamenta: "Non se ne può più. L'immigrazione va controllata". E la vera risposta al problema dei migranti, a detta del capo dei pentastellati sarebbe "la redistribuzione, che ora sta funzionando".

Nell'ultimo periodo, assistiamo alla presentazione di proposte opposte da parte di Lega e Movimento 5 Stelle, per le quali Di Maio sostiene di aver "lanciato la proposta di un tavolo congiunto per mettere a punto flat tax e salario minimo. Una loro proposta e una nostra, entrambe nel contratto. Avete sentito risposte?".

Toni tesi tra i due vicepremier e manifestazioni di dissenso da parte dei cittadini è il clima che si respira in Italia dal punto di vista politico: "C'è un pò di nervosismo, bisogna abbassare i toni, evitare di soffiare sul fuoco", esorta Di Maio, che parla anche del caso Siri e delle europee. Le accuse rivolte al sottosegretario della Lega, hanno "svelato una faccia della Lega che pensavo appartenesse al passato" e ora c'è un'altro aspetto che lascia stupiti i 5 Stelle: "Il riavvicinamento in Europa con Berlusconi".

Infine, Luigi Di Maio esprime la paura che "esasperazione di certi toni possa aumentare il livello di tensione sociale. L'ultradestra è un pericolo, siamo in democrazia. Basta soffiare sul fuoco".

Ma, nonostante il bilancio non sembri del tutto positivo, il vicepremier ribadisce fermamente la volontà di continuare a governare con la Lega: "Quattro anni per mantenere quello che abbiamo promesso".

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