Politica

Di Maio è solo anche in Europa: impossibile formare un gruppo Ue

Il capo dei 5 Stelle ha presentato a Roma l'alleanza con alcuni partiti di Croazia, Polonia, Grecia e Finlandia. Ma non bastano: ne servono altri due per formare un gruppo autonomo al Parlamento UE. Mentre gilet gialli e Farage si dileguano

Di Maio è solo anche in Europa: impossibile formare un gruppo Ue

Brutto momento per il Movimento 5 Stelle. Se in Italia il consenso è da tempo in caduta libera, non si può dire che a livello europeo le cose vadano meglio. Venerdì, a Roma, in vista delle elezioni europee Luigi Di Maio ha presentato l'alleanza con i partiti di quattro Paesi: Croazia, Polonia, Grecia e Finlandia. Al netto della forza e della credibilità di questi movimenti, di cui parleremo in seguito, c'è da fare una riflessione numerica. In base al regolamento del Parlamento europeo, per formare un gruppo autonomo bisogna essere almeno in sette. Dunque il "pentagono" di cui fa parte il Movimento 5 Stelle, per il momento, non è sufficiente.

Ma non è finita qui. Il vero problema per Di Maio & C. è rappresentato da ciò che sarebbe potuto essere e che non sarà. Ovvero l'alleanza con Nigel Farage e i gilet gialli.

In entrambi i casi i grillini sono stati snobbati da coloro su cui credevano di poter puntare per una coalizione da presentare all'appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento UE. Come spiega l'Huffington Post, a Roma era atteso Christophe Chalencon, uno dei tanti portavoce scelti da Di Maio e Di Battista per fare fronte comune contro europeisti e populisti. Chalencon, però, ha marcato visita. Giggino ha provato a minimizzare ("Con i gilet gialli c'è un'interlocuzione, ma non dialoghiamo con chi parla di guerra civile o lotta armata") ma tra i 5 Stelle, inevitabilmente, serpeggia un certo malcontento.

Stessa cosa con Nigel Farage e il suo nuovo partito "Brexit Party". Finora Movimento e Ukip hanno fatto parte dello stesso gruppo al Parlamento UE, ma il tempo ha fatto emergere tra i due movimenti una frattura di fondo sul destino della Comunità europea. Che per i pentastellati è solo da cambiare, mentre per Farage è da distruggere. Quindi, d'ora in avanti, ognuno per la sua strada. Quella grillina sarà accompagnata da quattro nuovi compagni di viaggio: la "Barriera umana" croata di Ivan Sincic, Kukiz15 del polacco Pawel Kukiz, "Movimento adesso" della finlandese Karolina Kahonen e il "Partito dell'agricoltura e dell'allevamento" del greco Evangelos Tsiobanidis. Idee tante, di cui poche in comune come una generica lotta contro l'austerità e l'establishment. Più numerose le differenze.

Kukiz15 è contro l'aborto, Movimento adesso fa della lotta contro i cambiamenti climatici il suo core business mentre i croati di "Zivi Zid" equiparano l'immigrazione alla deportazione.

Commenti