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"La malaria è sottovalutata. Troppi viaggi senza profilassi"

Il virologo: si va nei Paesi a rischio con molta leggerezza Forse la zanzara che porta la malattia è tornata in Italia

"La malaria è sottovalutata. Troppi viaggi senza profilassi"

Meningite, morbillo. E ora arriva anche la malaria a mettere i brividi. Eclissata nel dimenticatoio con le bonifiche degli anni Cinquanta, torna. Nel 2017. Violenta e inaspettata. Lasciando di sasso la comunità scientifica. Compreso Roberto Burioni, professore in Virologia all'università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, e paladino della campagna pro vaccini.

Burioni, purtroppo contro la malaria non c'è il vaccino.

«Malauguratamente manca. Se ci fosse, quella bambina sarebbe ancora viva. Quindi, a chi sostiene che dieci vaccini siano troppi, dico che purtroppo non sono abbastanza. Se avessimo il vaccino potremmo restare tranquilli anche se la zanzara fosse tornata».

Come è possibile morire di malaria così, in Italia?

«Questa è una notizia davvero inquietante. Tanto più se si pensa che la bambina non è andata in viaggio in luoghi a rischio e non si è mai mossa dall'Italia. Significa che ha contratto la malattia nel nostro Paese, cosa che negli ultimi anni non è mai avvenuta».

Non si può parlare di fatalità. Ma non si può nemmeno parlare di errore medico.

«Tenga presente che quando un bambino ha la febbre così alta, un medico chiede immediatamente se è stato all'estero e dove. Sentendosi rispondere dai genitori che non c'è stato nessun viaggio a rischio, è automatico escludere a priori certe infezioni. Almeno in un primo momento».

Sapendo che nell'ospedale in cui è stata ricoverata la bimba poco tempo prima erano stati ricoverati due bambini affetti da malaria, molti hanno azzardato un nesso fra i casi.

«La malaria non si trasmette da individuo a individuo. Viene veicolata da particolari zanzare che prima pungono un malato e poi un individuo sano passandogli la grave malattia».

Quindi in Italia ci sono le zanzare anofele, portatrici di malaria?

«Per quanto ne sappiamo queste zanzare in Italia non dovrebbero esserci in numero sufficiente a trasmettere la malattia, considerato il basso numero di casi di malaria. Escludendo l'eventualità di una trasfusione contaminata (evento estremamente improbabile), la piccola potrebbe essere stata punta da una zanzara arrivata con un aereo proveniente da Paesi a rischio oppure - ed è questa la cosa che ci deve preoccupare - le zanzare in grado di trasmettere la malattia sono tornate ad essere in numero rilevante e noi non lo sappiamo ancora».

Se così fosse?

«Sarebbe davvero un guaio terribile, ed è indispensabile che gli studiosi di zanzare (gli entomologi) si mettano subito al lavoro per escludere questa possibilità».

Cosa fare per tutelarsi dal rischio malaria?

«Come dicevo, purtroppo non esiste un vaccino (per la gioia degli anti vaccinisti). Però è fondamentale fare la profilassi antimalarica quando si va in Paesi a rischio, cosa che molti prendono erroneamente sottogamba».

Però diciamo che le zanzare «italiane» non rappresentano un pericolo.

«Questo no. Ma certo è che la zanzara, oltre ad essere fastidiosa, è l'animale più pericoloso in assoluto per l'uomo, quella che uccide di più, vettore di malattie infettive. Dobbiamo fare di tutto per limitarne il numero con bonifiche e disinfestazioni. Ricordo i casi di chikungunya, infezione con febbre alta, in Emilia Romagna nel 2007 e quelli del cosiddetto virus del Nilo Occidentale, veicolato anch'esso dalle zanzare».

E pensare che per altre malattie mortali esiste la soluzione ma viene contestata dai genitori non vax.

«So che in questi giorni stanno trovando mille modi per eludere le certificazioni e l'obbligo dei vaccini. Ma è come se in auto, al posto della cintura di sicurezza, mettessero ai figli una maglietta con il disegno della cintura.

Un trucchetto pericoloso».

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