Cronache

"Mamma mia fra', ci aveva preso la mano Gas, gas, gas". "Gli sbirri sono dei figli di p..."

Delirio di onnipotenza tra i membri della banda che si facevano beffe del terrore dei ragazzi: «Tossivano tutti, sono saltato sui corpi di tre persone»

"Mamma mia fra', ci aveva preso la mano Gas, gas, gas". "Gli sbirri sono dei figli di p..."

«È ben possibile che (...) e (...) abbiano commentato l'uso dello spray al peperoncino la notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 a Corinaldo». «Era il periodo che gas, gas, gas: andavamo avanti a sgasare. Io le facevo per riuscire anche a non pagare fra', lo usavamo anche per non pagare. Mamma mia fra', ci aveva preso la mano! (...) ti ricordi a Firenze, in Toscana, entravi.. eri il maestro dello spray».

Vengono i brividi a leggere l'ordinanza del Gip di Ancona, Carlo Cimini, sugli intercettazioni a 6 dei 7 arrestati per la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo: «In questo gioco fra' son morte 6 persone per questo giochino e noi lo sappiamo...». Eppure dopo aver scatenato quella tragedia la banda ha messo a segno almeno altre 37 «azioni criminali». Non erano bastati sei morti e 59 feriti.

Nel mirino dei balordi, da febbraio a maggio, locali notturni, discoteche in 7 regioni e un'area di servizio. Gli oggetti d'oro rubati, finivano poi nelle mani del ricettatore amico. E sarebbe stata un'estate di fuoco: dalle intercettazioni era emersa l'intenzione di due di loro di partire per la Sardegna per commettere «furti con strappo» in occasione dei eventi musicali programmati dal 3 al 10 agosto. Altri quattro, invece, il 6 luglio scorso erano stati a Disneyland Paris e, dopo aver messo a segno il furto di 4 collane, erano stati arrestati, processati per il rito direttissimo e rilasciati: il 9 luglio erano di nuovo in Italia. Colpi anche nella Repubblica Ceca. Ma c'era il problema della concorrenza con le altre bande a preoccuparli. Lo dimostra il dialogo intercettato il 9 marzo scorso, mentre stanno andando alla Dorian Gray di Verona dove si esibiva l'artista Gabry Ponte. «Becchiamo i genovesi stasera», dicono. Il 13 aprile scorso sono in auto in quattro e uno racconta di essere appena uscito dalla discoteca Mojito di Città di Castello (Pg) all'interno della quale era presente anche il gruppo rivale: «Se avessimo avuto lo spray (...), però fra' li bucavamo: tipo se gli tiro un pugno in faccia la colpa è nostra». E ancora: «loro lavorano, noi li asfissiamo gli prendiamo le balze».

La notte della strage alla Lanterna Azzurra avevano chiaro cosa avevano scatenato: «In mezzo alla pista io correvo e scappavo». E ancora: «Siamo andati a una festa fra' e son morte 6 persone E noi potevamo restare lì, o io o (...) o (...) Vecchio, spray, iniziava a tossire fra', la gente che urlava, la gente che iniziava a cadere, io ho saltato tre persone fra', ho passato certe cose fra...». Ma il rimorso non li aveva assaliti e durante il viaggio di ritorno, quando nell'area di servizio avevano incontrato Sfera Ebbasta volevano rubare la collana anche a lui. «Quella con la chitarra fra (...) se non era stato per i morti te lo giuro (...) lì, gliela faceva» si legge nell'ordinanza, dove non lesinano commenti. «Sfera Ebbasta è solo un pagliaccio (...) lo schifo è una m..., ha rovinato tutto fra'», dicono.

E parlano di monili, strappati e nascosti, addirittura mettendoli in bocca per farla franca. In un dialogo a quattro ricordano le azioni commesse alla discoteca Vox Club di Nonantola e all'Italghisa di Reggio Emilia. Uno degli indagati confessa di aver spruzzato così tanto spray urticante che quest'ultimo locale in poco tempo si era svuotato: «Se lo vuoi sapere li avevamo pippato tutta la discoteca era fuori, uno spray intero tutto dentro l'Italghisa». Ugo Di Puorto, che su Fb si fa chiamare Hugo, non nasconde del resto l'odio per le forze dell'ordine e in un post scrive: «Sbirri figli di p...». Il gruppo era violento, non solo a parole.

Un uomo, che aveva tentato di prendere le distanze dal gruppo, era stato picchiato e colpito con mazze da baseball. Ha denunciato tutto ai carabinieri, raccontando del suo ruolo di autista occasionale della banda. I criminali non volevano lasciarlo andare certi, con lui al volante, di eludere i controlli della polizia, facendolo passare per un genitore.

Quando si è ribellato, ha pagato caro. TPa

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