Cronaca locale

Manager del cinema giù dal 4° piano. Si indaga, il pm non crede al suicidio

Paolo Stefano Tenna era rientrato ubriaco in hotel nella notte

Manager del cinema giù dal 4° piano. Si indaga, il pm non crede al suicidio

Roma - Cade dal quarto piano. Spinto al suicidio o un drammatico incidente per il produttore cinematografico Paolo Stefano Tenna? Un personaggio di spessore nel mondo del cinema: amministratore delegato di Piemonte Film Commission, nel consiglio di amministrazione di Cinecittà Istituto Luce, fondatore con Ricky Tognazzi e Simona Izzo della società di entertainment Top Time.

Tenna, 47 anni, era da un giorno nella capitale proprio per partecipare a una riunione del cda di Cinecittà. Alloggia all'Hotel Mascagni, su via Vittorio Emanuele Orlando, tra piazza della Repubblica e il Quirinale. Mercoledì notte rientra in albergo ubriaco fradicio e chiede ancora da bere. Alloggia in una stanza singola al penultimo piano. Sono passate tre ore: alle 6 di ieri alcuni passanti trovano il corpo sull'asfalto. È in una pozza di sangue in piazza San Bernardo, dove affaccia la sua finestra. Arrivano i carabinieri della stazione Quirinale e il nucleo operativo di via In Selci. L'uomo non presenta segni di violenza, oltre a quelli provocati dalla caduta di almeno 20 metri. «Nella stanza non manca nulla e non ci sono tracce di lotta» ammettono gli inquirenti. L'ultima persona ad averlo visto in vita, il dipendente del Mascagni Hotel, è sicura: «Non è salito nessuno». Le telecamere di sorveglianza interne confermerebbero. Nessun biglietto. Eppure sono in tanti a non voler credere al suicidio. A cominciare dal pm della Procura di Roma, Giovan Battista Bertolini, che ha disposto l'autopsia. Un mistero nel giallo: sulle prime la salma viene messa a disposizione dei familiari per il funerale. Poi il repentino dietro front della magistratura.

Decisione presa per la caratura del personaggio o qualcosa non quadra? Di fatto il corpo di Tenna viene trasferito all'Istituto di Medicina Legale de La Sapienza. Da stabilire non solo il tasso alcolemico nel sangue ma se il produttore manager avesse ingerito altre sostanze. «Dovremo attendere i risultati dell'esame tossicologico per capire in che stato si trovava» spiegano i carabinieri. Non si può escludere che Tenna, sbronzo, affacciandosi abbia avuto un malore e sia caduto nel vuoto, precipitando. O che sia stato un drammatico incidente: il 47enne si sarebbe sporto troppo perdendo l'equilibrio. O che qualcuno, infine, l'abbia spinto di sotto. Un qualcuno che non è entrato in albergo con lui, che probabilmente era già all'interno della struttura. Una persona che Tenna conosceva e alla quale avrebbe aperto la porta. Supposizioni, però, che al momento non trovano riscontri. Certo è che non aveva problemi economici e non soffriva di depressione. A Cinecittà, come negli ambienti torinesi della cultura, amici e colleghi sono sconvolti. «Era solare, sempre sorridente. Un grande professionista. Siamo sotto choc» commentano agli studios romani. Imprenditore nel campo del product placement cinematografico, a 24 anni fonda la sua prima società di advertising con cui vince il premio di Pubblicità Progresso. Nel 2016 crea MyVisto, piattaforma web di oltre duemila videomakers. «La notizia mi ha profondamente scosso - dice Paolo Damilano, presidente di Film Commission -.

Era una persona di grande entusiasmo e motivatore per tutti».

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