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Le mance elettorali di Renzi: "10mila assunti nel pubblico"

La campagna annunci del premier sul bilancio: "Bandi per forze dell'ordine e sanità". E insiste: "Via Equitalia"

Le mance elettorali di Renzi: "10mila assunti nel pubblico"

Roma - Assunzioni nella pubblica amministrazione per 10 mila e abolizione di Equitalia. La vigilia del consiglio dei ministri che approverà la legge di Bilancio sembra sempre più la chiusura di una campagna elettorale. Referendaria in questo caso visto che la «finanziaria» per il 2017 è l'ultima prima del voto confermativo sulla riforma costituzionale del 4 dicembre. Ieri il premier Matteo Renzi ha annunciato un «intervento importante, come promesso, per l'abolizione di Equitalia e la creazione di un modello diverso di agenzia». Poi «dal 7 novembre», ha spiegato, «chi è in ritardo con i pagamenti riceverà un Sms».

Misure attese, già presenti in provvedimenti all'esame del Parlamento, ma che il premier ha voluto ricordare a poche ore dal consiglio dei ministri della manovra.

Una concessione un po' traballante al mondo del privato, visto che cambierà solo il metodo di riscossione, ma la pressione fiscale aumenterà. Le entrate fiscali cresceranno di otto miliardi proprio per effetto della manovra.

A questa promessa Renzi ne accompagna un'altra, concretissima, ai lavoratori pubblici o aspiranti tali. «Sul turn over ci sarà un segnale» nella Legge di bilancio, ha annunciato parlando all'assemblea nazionale dell'Anci a Bari. La manovra, ha spiegato deve permettere «di fare i concorsi» e quindi «ci saranno bandi per circa diecimila posti, tra forze dell'ordine, infermieri e forse anche medici». La cifra fa impressione, anche se cambia poco dal punto di vista quantitativo. Non compensa il drastico rallentamento nelle assunzioni del pubblico e non potrebbe essere altrimenti vista la limitatezza delle risorse.

Un «segnale» che sa molto di misura elettorale e anche la dimostrazione di quanto questo governo di centrosinistra punti, come tradizione, sul pubblico impiego. Insegnanti prima, poi gli statali in generale con il rinnovo del contratto e ora i concorsi per i diecimila. Promesse che cozzano con le risorse limitate, anche ne caso degli aumenti del pubblico impiego lo stanziamento è di 900 milioni in tre anni, insufficiente secondo i sindacati.

La manovra si fonda su entrate a dir poco incerte. Come rivelato dal ministro Pier Carlo Padoan all'audizione di martedì ci sono più di otto miliardi di nuove tasse, 2,6 miliardi di tagli. Poi deficit per un massimo di 14 miliardi, sempre che la Commissione europea ce lo conceda.

Tra le voci a copertura ci sono circa 2,6 miliardi di una tantum. Ad esempio le entrate della voluntary disclosure, la sanatoria per i capitali detenuti all'estero. Ieri è montata una polemica sull'ipotesi di una sanatoria anche per il contante o i preziosi non dichiarati. I tesoretti presenti in tante cassette di sicurezza.

Ad alimentarla, anche Pierluigi Bersani, esponente di punta della minoranza Pd ed oppositore del premier Renzi. «Dopo aver alzato drasticamente il limite al contante, adesso dovremmo farlo emergere dal nero con una specie di amnistia a pagamento, con qualche vantaggio per il Bilancio dello Stato. Tutto questo, naturalmente, al fine di incentivare la moneta elettronica. Voglio credere - conclude Bersani - che una simile idea sia stata messa in giro artatamente da Fabrizio Corona che, nel caso, potrebbe candidarsi a sottosegretario». Battuta caustica che prende spunto dalle ultime vicende del fotografo, arrestato di nuovo perché aveva in casa più di un milione di euro in un controsoffitto.

La misure della manovra sono definite.

Le ultime limature oggi e domani il Consiglio dei ministri per l'approvazione, poi l'esame di Bruxelles, il più difficile.

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