Economia

Le mani degli Usa sul patrimonio di casa nostra

Lo shopping immobiliare a stelle e strisce fa rotta sul Belpaese. Del resto il patrimonio pubblico in vendita è di tutto rispetto. In Italia ci sono circa 450 caserme che valgono 5 miliardi di euro

Le mani degli Usa sul patrimonio di casa nostra

Roma - Lo shopping immobiliare a stelle e strisce fa rotta sul Belpaese. Con l'Italia vicina ai livelli di stabilità di lungo periodo e con il ridimensionamento dei prezzi medi delle nostre case (la crescita delle quotazioni negli ultimi 15 anni, scomputando l'inflazione, si attesta a un +8,6%) i grandi investitori statunitensi tornano a guardare dalle nostre parti a caccia di buoni affari. Un fenomeno che si sta sviluppando su un doppio binario: quello dei grandi fondi immobiliari, ma anche quello del semplice commercio «al dettaglio».

Sono le grandi compagnie di Real Estate a rivolgersi con sempre maggiore attenzione verso il nostro patrimonio statale. Nel mirino c'è soprattutto il portafoglio del Fip (Fondo immobili pubblici), che dal 2004 è composto da quasi 400 immobili da vendere per permettere allo stato italiano di fare cassa: uffici della Pubblica amministrazione, dell'Agenzia delle Entrate, del ministero del Lavoro, caserme della Guardia di Finanza e dell'Esercito e altri beni. George Soros (con il fondo Quantum Strategic Partners) è in prima linea. Il magnate ungherese naturalizzato statunitense ha anche acquisito nel marzo scorso il 5% di Igd (Immobiliare Grande Distribuzione Siiq), cioè uno tra i principali operatori in Italia nel settore immobiliare della grande distribuzione, controllato dalle cooperative. Gli altri due contendenti sarebbero i fondi americani Blackstone e Cerberus.

Del resto il patrimonio pubblico in vendita è di tutto rispetto. In Italia ci sono circa 450 caserme che, secondo L'Espresso , valgono 5 miliardi di euro. E i movimenti di mercato non mancano. Secondo quanto pubblicato dal Sole 24 Ore , Bnp Paribas Reim sgr per conto del fondo immobiliare «Patrimonio Uno» ha perfezionato la cessione di un primo lotto di quattro immobili al fondo C1 Investment Fund gestito da Cordea Savills sgr le cui quote, secondo indiscrezioni, sarebbero detenute da Cerberus. Si tratta di caserme a Senigallia, Pescara, Padova e Mestre interamente in locazione dall'Agenzia del Demanio nell'ambito di un contratto di lunga durata e in uso alla Polizia di Stato e all'Agenzia delle Dogane. A queste dovrebbero aggiungersi altri tre edifici a Firenze, Vicenza e Genova. Un pacchetto di sette immobili il cui prezzo è stato fissato in 90 milioni per una superficie pari a oltre 85.000 metri quadri. Di recente, poi c'erano state le acquisizioni di un pacchetto di sei immobili (a Milano, Assago, Agrate Brianza, Torino, Ivrea e Roma) per 143 milioni di euro da parte del colosso Cerberus. Senza dimenticare i movimenti del fondo Blackstone che ha acquisito anche lo storico palazzo di Via Solferino.

L'obiettivo di fondo dei vari operatori è individuare immobili che abbiano la garanzia dello Stato come affittuario, oppure puntare sui processi di trasformazione e riqualificazione urbana per passare poi nel tempo all'incasso. Ma al di là dei grandi investitori, qualcosa si muove anche sul fronte della vendita «al dettaglio» a singoli acquirenti. Se da una parte non si ferma il fenomeno degli italiani che comprano negli Usa, tra New York, Washington e Miami, come riportano le cronache di «Italia chiama Italia» ora alcune agenzie stanno iniziando a esporre sulle loro bacheche immobili della nostra Penisola. Una compagnia dalle radici italiane, la Cangiano Estates, ad esempio, offre un casale di lusso in Umbria, prezzo 1,2 milioni di dollari, con 3 camere da letto e 5 bagni, anno di origine 1200. Oppure un paio di appartamenti a Formia, da 250mila dollari l'uno, o una proprietà con vista lago, sulla Cassia risalente al 1890 per 1,5 milioni di dollari. Qualcuno azzarda che l'Italia potrebbe diventare nel tempo una sorta di Florida per i pensionati statunitensi. L'investimento medio, peraltro, è salito da 320mila a 670mila dollari.

Un trend positivo che potrebbe indurre altre agenzie a mettere in portafoglio immobili italiani.

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