Elezioni Europee 2019

Il manifesto di 21 capi di Stato: "Vogliamo un'Europa più forte"

Appello di Mattarella e gli altri capi di Stato contro le forze euroscettiche: "L'Europa è la migliore idea che abbiamo mai avuto"

Il manifesto di 21 capi di Stato: "Vogliamo un'Europa più forte"

A tre settimane dalle elezioni europee venutun capi di Stato hanno fatto un appello agli europei affinché vadano a votare e soprattutto difendano quell'Unione che vedono minacciata dall'ondata di forze politiche euroscettiche. "L'integrazione europea - scrivono - ha contribuito a realizzare la speranza, vecchia di secoli, di avere la pace in Europa, dopo che il nazionalismo sfrenato e altre ideologie estreme hanno portato l'Europa alla barbarie di due guerre mondiali. Oggi, non possiamo e non dobbiamo dare per scontate la pace, il benessere e la libertà". E chiedono a tutti a impegnarsi "attivamente per la grande idea di un'Europa pacifica ed integrata".

"Le elezioni del 2019 sono particolarmente importanti: siete voi, i cittadini europei, che sceglierete quale strada seguirà l'Unione europea". In quello che può essere tranquillamente definito il manifesto degli europeisti, i ventun capi di Stato, incluso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedono di contiuare nel solco tracciato sino a qui. "L'Europa è la migliore idea che abbiamo mai avuto", spiegano auspicando che le forze euroscettiche non prendano il sopravvento e che il confronto sul futuro del Vecchio Continente partendo dalla dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017. "L'Europa è in grado di accogliere una gamma molto ampia di opinioni ed idee. Ma non deve assolutamente esserci il ritorno ad un'Europa in cui i Paesi non siano più partner eguali, ma avversari". All'appello mancano i capi di Stato di Svezia, Spagna, Olanda, Belgio e Danimarca, che sono monarchie costituzionali e non repubbliche, e del Lussemburgo, che è Granducato. Non c'è nemmeno il Regno Unito che, in questi mesi, è alle prese con la Brexit.

Nell'appello pubblicato oggi i ventun capi di Stato ammettono che l'Unione europea "ha davanti a sé sfide difficili". "Si parla di tornare indietro rispetto ai passi fatti verso l'integrazione, come la libertà di movimento, o di abolire istituzioni comuni", elencano. Per la prima volta, continuano, "uno Stato membro intende lasciare l'Ue. Nello stesso tempo, altri chiedono più integrazione nell'Ue o nell'Eurozona, oppure un'Europa a più velocità". L'Ue, per come è stata concepita in questi decenni, sta insomma andando a pezzi. Le opinioni su queste materie, riconoscono i capi di Stato, "sono diverse, tra i cittadini, tra i governi degli Stati membri e anche tra noi capi di Stato". "Tuttavia - incalzano - siamo tutti d'accordo sul fatto che l'integrazione e l'unità sono essenziali e sul fatto che vogliamo andare avanti con l'Europa come Unione. Solo una comunità forte sarà in grado di fronteggiare le sfide globali del nostro tempo". Per Mattarella & Co. serve, quindi, un'Unione europea "forte".

"Un'Unione - concludono - che abbia istituzioni comuni, un'Unione che riveda costantemente il suo lavoro con occhio critico e che sia in grado di riformarsi, un'Unione che sia costruita sui suoi cittadini e sui suoi Stati membri come base vitale".

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