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Il manifesto pro-life censurato dalla Raggi rispunta a Biella

Censurato a Roma, il manifesto anti-aborto dell'associazione Pro Vita ricompare a Ponderano, in provincia di Biella, per volontà del suo sindaco Elena Chiorino di Fratelli d'Italia

Il manifesto pro-life censurato dalla Raggi rispunta a Biella

Censurato a Roma, il manifesto anti-aborto dell'associazione Pro Vita ricompare a Ponderano, in provincia di Biella, per volontà del suo sindaco Elena Chiorino di Fratelli d'Italia.

La Chiorino è scesa in campo a titolo personale per difendere il diritto alla vita e manifestare la sua indignazione contro "un vero e proprio atto di censura", dopo che il cittadino che gestisce gli spazi pubblicitari ha offerto l'affissione del manifesto. Un gesto simbolico contro quello che la Chiorino definisce"l’oscurantismo medievale imposto dal sindaco di Roma su richiesta della senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà". "Se difendi la vita il Movimento Cinque Stelle ti imbavaglia, mentre il Pd dimostra di avere come massima aspirazione la censura di verità acclarate scientificamente", aggiunge il sindaco di Ponderano secondo cui: "La complicità tra la Raggi e la Cirinnà è un connubio da 'tempesta perfetta': se queste due signore hanno intenzione di vestire i panni delle oscurantiste, lo facciano pure, ma devono anche assumersi la responsabilità di proporre una legge che elimini dai manuali di biologia e medicina tutti i contenuti che fanno riferimento allo stato del feto all’undicesima settimana di vita".

"Riteniamo inaccettabile la repressione volta alla cancellazione della verità scientifica - conclude - per questo continueremo batterci in ogni sede e con ogni mezzo".

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