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"Con la manovra la Lega ha tradito gli elettori E ora mette a rischio il futuro degli italiani"

L'europarlamentare: Salvini torni nel centrodestra e rilanci il modello Lombardia

"Con la manovra la Lega ha tradito gli elettori E ora mette a rischio il futuro degli italiani"

Roma Via il reddito di cittadinanza dalla manovra. L'azzurro Massimiliano Salini, europarlamentare e membro della commissione Trasporti e Turismo, è preoccupato per il clima che si respira a Strasburgo ma spera ancora che Matteo Salvini possa rinsavire e tornare sui suoi passi.

Salini, lei invita il vicepremier a fare marcia indietro. È possibile che la Lega ci ripensi?

«Mi appello al buon senso. Alla Lega chiedo di fare quello che ha sempre fatto con ottimi risultati. Prendiamo la Lombardia che Forza Italia e Lega governano insieme: il suo modello coniuga con successo il rilancio dell'economia e un welfare a tutela delle fasce deboli. Riproponiamolo a livello nazionale. Come può Salvini aderire ad una formula opposta? Ha tradito radicalmente quel modello e i suoi elettori».

Lo scoglio principale dunque è il reddito di cittadinanza?

«Ritengo che se in manovra non ci fosse il reddito di cittadinanza l'Europa cambierebbe atteggiamento. Noi siamo pienamente d'accordo con la Lega quando si chiede all'Europa di cambiare registro e di uscire da un rigido schema ragionieristico. Ma sulla manovra il M5s ha stravinto sulla Lega: 10 miliardi per il reddito di cittadinanza e 600 milioni sulla flat tax? L'elettorato aveva fatto una scelta per il programma di centrodestra e la Lega lo ha svenduto».

Dopo la bocciatura della manovra che cosa le fa più paura: il severo giudizio della Ue o quello implacabile dei mercati?

«Le due cose stanno insieme. Il governo ha avuto un atteggiamento distruttivo rispetto al patrimonio del nostro Paese. Ma il vero problema non è il deficit al 2,4 che poi salirà al 2,8. Il punto è che le stime di crescita sono troppo ottimistiche e basate sul nulla».

Il governo gialloverde gioca d'azzardo. Sembra sperare che, grazie alla lentezza delle procedure europee, le eventuali sanzioni non arrivino prima delle prossime elezioni nella convinzione che gli equilibri si sposteranno verso destra, dando la vittoria ai sovranisti. Ma un Parlamento Europeo a forte presenza sovranista sarà più indulgente verso la spericolata manovra di Lega e Cinquestelle?

«Io dico di guardare i numeri. Che cosa è successo da marzo ad oggi? Un dato certo è che le imprese hanno perso 40 miliardi e si è determinato un indebolimento dei fondamentali della nostra economia. Vengono colpiti i piccoli imprenditori ma anche le famiglie che hanno stipulato un mutuo. La strategia è aspettare questo ipotetico nuovo scenario da internazionale populista? Nel frattempo però il Paese va alla deriva. Si corrono rischi enormi sulla pelle degli italiani. Lega e M5s non sono autorizzati a far pagare il prezzo del loro esperimento agli italiani. La flat tax è stata buttata fuori dalla manovra e così sono stati traditi gli elettori».

È ancora valida l'ipotesi di una alleanza pop: popolari e populisti?

«Non dobbiamo dimenticare che nel 2017 abbiamo eletto Antonio Tajani al Parlamento europeo con una nuova maggioranza formata da Ppe, conservatori, liberali e destra francese. Un'alleanza pop è già in costruzione ed ha portato alla presidenza Tajani. L'Internazionale nazionalista è un ossimoro, non ha radici nella realtà. È una situazione impossibile. Come mettere tanti piranha insieme in una vasca: divorata la preda si divoreranno tra loro. La Lega interrompa subito un'alleanza che la snatura.

Mettiamo al muro la Ue con dati veri non con le balle contenute in una manovra che manda al macero la nostra storia e la nostra capacità di impresa».

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