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Manovra, ok del Senato. E Gualtieri esulta così: "È un piccolo miracolo"

Approvata e blindata. La manovra del governo incassa la fiducia al Senato e ottiene la maggioranza assoluta di 166 sì, nonostante le assenze di alcuni a senatori a vita

Manovra, ok del Senato. E Gualtieri esulta così: "È un piccolo miracolo"

Approvata e blindata. La manovra del governo incassa la fiducia al Senato e ottiene la maggioranza assoluta di 166 sì, nonostante le assenze di alcuni a senatori a vita. Tra i 101 senatori M5s va registrato il no di Gianluigi Paragone e le assenze di Alfonso Ciampolillo, Primo Di Nicola, Mario Michele Giarrusso e Cataldo Mininno. Hanno votato no anche Grassi, Lucidi e Urraro, ex senatori M5s, passati con la Lega. I no sono stati 128.

"È una manovra per i lavoratori e le famiglie, che spinge verso l'equità sociale, che favorisce lo sviluppo e contiene un'inedita e ambiziosa scommessa sull'ambiente come volano di crescita sostenibile. Abbiamo evitato l'aumento dell'Iva di 23 miliardi, stanziato 3 miliardi per il taglio delle tasse sugli stipendi, aumentato gli investimenti pubblici, dato impulso agli investimenti delle imprese, sostenuto i comuni con risorse preziose. Tutto questo senza tagliare un euro ai servizi pubblici, che invece rilanciamo a partire dalla sanità e dagli asili nido, e ingaggiando una lotta senza precedenti all'evasione fiscale. Con un governo insediato da pochi mesi, che ha ereditato una situazione difficile, questa legge di bilancio può essere considerata un piccolo miracolo", ha rivendicato il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, in una nota dopo il via libera del Senato alla manovra.

Il dibattito, come sempre nel caso di fiducia, si è concluso con dichiarazioni di voto che hanno riservato anche qualche sorpresa rivelatrice di mal di pancia. Una su tutte. Il senatore del Movimento cinque stelle, Gianluigi Paragone, intervenendo nell'Aula in dissenso dal suo Gruppo ha affermato: "In questa manovra non trovo nulla di espansivo, se non la logica della gabbia di Bruxelles, per questo voto contro la fiducia". E Tommaso Cerno, senatore del Partito democratico, ha diffuso una nota in cui ha detto di votare "la fiducia al governo, ma solo perché siamo a Natale e tradizionalmente tutti più buoni" aggiungendo che "fa male vedere una manovra senza anima, fa male vedere che non esiste un vero movimento ambientalista in Italia ma che si continua a stare genuflessi a lobby e fantomatiche infrastrutture che mai vedranno la luce. Il patto politico fra Pd e M5s è un progetto ambizioso che deve muoversi quindi sulle gambe di personaggi ambiziosi di cambiare davvero il Paese, riportando i progressisti al centro del dibattito sul futuro dell'Europa e del Pianeta e non più ad esistere e solo in virtù del pericolo che la destra avversaria rappresenta".

Per il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, al contrario, la manovra si può definire "salva Italia perché alla fine è questo il risultato economico, produttivo e sociale che produce, è stata faticosa però penso di poter dire che l'obiettivo è stato raggiunto.

È stata molto utile per chiudere una stagione segnata dalla precarietà e aprirne un'altra diversa e fondata sulla ricostruzione della speranza".

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