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Manovra, Pd e M5s all'assalto di plastic tax e auto aziendali

Tra dem, grillini e renziani quasi 1.600 emendamenti. Gualtieri: "Tassa sulla plastica? Ci sarà ma sarà diversa"

Manovra, Pd e M5s all'assalto di plastic tax e auto aziendali

Persino il Pd, che fino ad oggi si era ritagliato un ruolo di difensore dell'ordine (e del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri) ha presentato 900 emendamenti alla legge di Bilancio. Solo Forza Italia ne ha presentati di più: 1.105. Segue la Lega (905), Fratelli d'Italia (523) e Movimento 5 stelle (435). Più parca Italia viva (240), che in realtà sarebbe il partito di maggioranza più critico.

Le 4.550 proposte di modifica alla manovra presentate alla commissione Bilancio del Senato riflettono un dato di fondo. Nessuno se la sente di mettere la faccia sulla manovra del governo Conte II. Nemmeno la maggioranza.

Non ci sono per il momento le proposte del governo. Arriveranno probabilmente la prossima settimana. Per il momento, nonostante i timori del premier Conte che domenica a chiesto ai partiti della maggioranza di difendere l'esecutivo, il disegno di legge non sarò blindato. Al Senato è già prevista una seduta nella settimana tra Natale e Capodanno. I partiti di governo ne hanno approfittato per fare un po' di opposizione e piazzare qualche bandierina. Tutti sanno che Gualtieri è disponibile a concedere modifiche limitate, solo su auto aziendali e plastic tax. Ed ecco che dal Movimento cinque stelle, è arrivato l'emendamento che formalizza il rinvio della stretta sul regime fiscale delle flotte aziendali solo per i nuovi contratti che saranno stipulati dal primo gennaio. Obiettivo: permettere alle aziende di impostare «un ricambio del parco veicoli aziendale con veicoli ibridi ovvero elettrici senza incidere pesantemente su quelli già noleggiati». Limite ai contratti nuovi anche per la proposta Pd, che prevede una riduzione dell'imposizione sulle auto concesse in uso promiscuo (i dipendenti la usano anche per scopi privati e l'imposta viene calcolata sui chilometri percorsi su una cifra forfettaria) dal 30% al 15% se sono vetture ecologiche. L'aliquota sale al 40% per le auto più inquinanti e arriva al 100% in caso di emissioni superiori a 160 grammi. Insomma, limature a una delle misure più contestate, senza lasciare spazio alla cancellazione sulla quale ancora puntavano le categorie coinvolte.

Tante proposte sulla plastic tax, che il premier stesso ha dichiarato di voler cambiare. Il Pd punta su uno sconto: 0,80 euro per chilogrammo di imballo in plastica invece che di un euro a chilogrammo. Esclusi gli imballaggi prodotti per almeno il 60% in materiali riciclati. Percentuale che sale all'80% nel 2022. La tassa sulla plastica «ci sarà ma sarà diversa - fa sapere in serata Gualtieri dagli studi di Otto e Mezzo -, sarà un intervento giusto, che darà un incentivo alla riduzione della plastica e, allo stesso tempo, un incentivo al riciclo».

La proposta dei Cinque stelle sul tema è da un lato meno ecologista di quella Pd. Prevede l'esclusione dalla tassa dei dispositivi monouso medico sanitari e i prodotti monouso in plastica riciclata per almeno il 25%. Percentuale molto più bassa di quella prevista dai Dem. Dall'altro introduce una novità, la tassa sullo scotch: imposta sui prodotti di cancelleria, anche se ridotta al 5%. I renziani di Italia viva hanno proposto la cancellazione delle due misure e l'abolizione di Quota 100. Il governo farà una selezione feroce, spiegavano ieri esponenti della maggioranza. Ma le poche proposte che passeranno saranno una sintesi di quelle di Pd e M5s. Sicuro non tutti i 2.

000 emendamenti di maggioranza.

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