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Manovra senza coperture anche con la web tax Fmi: Italia come l'Argentina

Atteso un incasso di soli 600 milioni. Spunta l'idea di tartassare pure i cellulari aziendali

Manovra senza coperture anche con la web tax Fmi: Italia come l'Argentina

La situazione è talmente complicata che a due giorni del varo della legge di Bilancio la maggioranza non riesce a raccapezzarsi. Per questo motivo è probabile e oggi nel primo pomeriggio il premier Conte riunisca un vertice con Pd, M5s e il ministro dell'Economia Gualtieri per fare il punto della situazione in vista del Consiglio dei ministri di dopodomani nel quale, oltre alla manovra, dovrà essere varato il Documento programmatico di bilancio nel quale si metteranno nero su bianco i saldi di finanza pubblica per il 2020. Facile a dirsi, complesso a farsi perché, al momento, la manovra è senza coperture.

La stretta contro l'evasione, infatti, potrebbe portare meno dei 7,2 miliardi evidenziati nella Nota di aggiornamento del Def. In pratica, sono più o meno certi i circa 2 miliardi dalla stretta alle compensazioni fiscali e gli 1,5 miliardi dalle azioni anti-frode sulle accise. Manca all'appello più della metà di quanto preventivato. Ecco perché il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha ripescato la proposta della web tax che a regime dovrebbe portare circa 600 milioni l'anno. Così come si sta pensando a una tassa sulle sim card delle utenze telefoniche business.

Questo, da una parte, lascia intendere che soluzioni come la rimodulazione delle aliquote Iva su alcuni beni siano pressoché ineludibili. Analogamente, pare inevitabile anche un taglio degli sconti fiscali più corposo dello 0,1% del Pil (1,8 miliardi) indicato nella Nadef. Si tratta, comunque, di aumenti della pressione fiscale che nuocciono al consenso elettorale. Ecco perché si ipotizzano anche tagli alle spese. Ieri il ministero del Lavoro ha fatto filtrare che il mini-taglio del cuneo fiscale nel 2020 (2,5 miliardi che hanno scontentato i sindacati) possa essere limitato solo agli incrementi salariali garantiti dai rinnovi contrattuali. Praticamente una bazzecola, altro che 500 euro annui in più. Non sorprende, perciò, che il Fondo monetario internazionale (Fmi) consideri il nostro Paese una sorta di malato incurabile. Fra i paesi del G-20 l'Italia è fra quelli che trarrebbero beneficio da «ulteriori sforzi per ridurre gradualmente il debito», ma è una di quelle economie che ha «poco o nessuno spazio fiscale». Cioè, non può fare nulla né per aumentare né per diminuire le tasse. Il rapporto sulle prospettive crescita nei paesi del G-20 ha evidenziato che l'Italia invece condivide l'assenza di margini di bilancio con Argentina, Brasile, India e Sudafrica.

L'analisi del Fondo evidenzia anche per il nostro paese «le rigidità strutturali nel mercato del lavoro» che rendono difficile anche il recupero del reddito per chi viene escluso, con un aumento delle diseguaglianze.

L'Fmi ha poi rinnovato l'invito ad aumentare l'efficienza delle banche.

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