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Manovra, stoccate a distanza tra Di Maio e Salvini

Sì al reddito di cittadinanza ma "l'importante è che non sia un reddito per stare a casa a guardare la televisione". Sì alla flat tax ma "non deve aiutare i ricchi"

Manovra, stoccate a distanza tra Di Maio e Salvini

Sì al reddito di cittadinanza ma "l'importante è che non sia un reddito per stare a casa a guardare la televisione". Sì alla flat tax ma "non deve aiutare i ricchi". La realizzazione del contratto di governo passa attraverso i paletti che Matteo Salvini e Luigi Di Maio innalzano, a vicenda, nella realizzazione dei rispettivi cavalli di battaglia. Come se non bastassero quelli ancora più irremovibili dei vincoli di bilancio, su cui vigila il titolare del Mef, Giovanni Tria. Questo non significa, assicurano i due vicepremier, che il dialogo tra le due parti al governo sia difficile. "Non ci sono tensioni sulla manovra - assicura Di Maio parlando a Nola - ma un dibattito franco nel governo sul fatto che o si mantengono le promesse o è inutile che ci stiamo. Il nostro obiettivo è portare a casa un risultato coraggioso e sui questo compatti". Quasi in contemporanea gli fa eco Salvini, ospite di Domenica Live: "Io messaggio ogni giorno con Conte e Di Maio, sono persone ragionevoli. Lo dico ai giornalisti che ogni giorno cercano di farci litigare: Noi non litighiamo, duriamo 5 anni". Domani Conte, Di Maio, Salvini e Tria si riuniranno ancora intorno al tavolo di palazzo Chigi, insieme e al ministro per gli Affari Europei Paolo Savona.

Tanti i nodi ancora da sciogliere a partire, come prevedibile, da quello finanziario: accantonati i sogni di grandi budget per la realizzazione delle promesse elettorali, i due azionisti di maggioranza dell'esecutivo hanno dovuto fare i conti con una realtà ben più esigua di quella sperata. Tria ha parlato di cinque miliardi, Salvini e Di Maio puntano ad almeno otto a testa. Perché la manovra è il primo, vero banco di prova per i partiti, ed ecco che per il M5s è necessario ribadire che "in Italia ci sono circa 9 milioni di persone, tra cui donne, bambini e anziani, sotto la soglia di povertà. Ecco perché il Reddito di Cittadinanza è fondamentale per l'Italia e sarà una misura cardine della prossima legge di Bilancio". Mentre il leader del Carroccio insiste sulla riduzione delle tasse: "L'obiettivo è che le piccole partite Iva che fatturano 65, 70, 80mila euro, già dal prossimo anno paghino il 15% di tasse e non di più". Sul tavolo anche la 'quota 100' per le pensioni, con l'uscita dal lavoro a 62 anni con 38 di contributi, e la pace fiscale "il più ampia possibile", insiste il sottosegretario all'Economia della Lega, Massimo Bitonci, "come misura una tantum che chiuda tutte le lite pendenti per le cartelle, per il contenzioso tributario, per le multe amministrative e per le multe di vario genere esclusa l'Iva e la previdenza" con un tetto non superiore al milione di euro. Una misura, quest'ultima, che potrebbe essere inserita in un decreto fiscale collegato. Sui contratti degli statali, intanto, interviene il sottosegretario del ministero dell'Economia, Laura Castelli, in un post su Facebook: "Voglio rassicurare tutti che i 500 milioni sono stati previsti nella manovra di bilancio che a giorni sarà perfezionata e resa pubblica agli italiani.

Questo è un governo responsabile, a cui stanno a cuore i cittadini".

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