Referendum Costituzionale

Mario Monti s'intesta la vittoria: "Non hanno vinto i populisti"

L'ex premier analizza il voto al referendum: "Renzi ha sbagliato quando ha iniziato ad elargire bonus elettorali e ad attaccare la Ue a testa bassa"

Mario Monti s'intesta la vittoria: "Non hanno vinto i populisti"

Mario Monti parla di una "risposta civile" a una proposta di riforma della Costituzione che anche lui ha avversato.

In un'intervista a La Stampa, l'ex premier fa un'analisi del voto che lo ha visto fra i protagonisti della campagna per il No al referendum. E si segnala per un'interpretazione fuori dal coro, come del resto gli è capitato in più di un'occasione, in passato. Il Loden rifiuta di riconoscere una "vittoria dei populismi o delle posizioni antieuropee", dissentendo dai (moltissimi) che vi leggono invece un "seguito della Brexit e dell'elezione di Donald Trump alla presidenza degli Usa".

Parla piuttosto di "risposta civile degli elettori, che hanno respinto la personalizzazione dello scontro". A Matteo Renzi rimprovera il "cambio di strategia di governo."

"All'inizio - spiega Monti - il governo ha fatto diverse cose per la crescita, poi il premier si è dato l'obiettivo prioritario di modificare la Costituzione ed è diventato decisamente populista anche lui. Ha largheggiato in trasferimenti e bonus per acquisire il consenso. L'uso del disprezzo verso l'Ue ha portato Renzi a giocare con il fuoco nei confronti dell'opinione pubblica. Non sorprende che l'Italia sia diventata il Paese dell'Unione con la più alta percentuale di cittadini che si dicono favorevoli a un'uscita dalla Ue."

Tuttavia, conclude l'ex premier, il fatto che la politica dei bonus nei fatti non si sia tradotta in una risposta favorevole in termini elettorali "è qualcosa che deve farci pensare, in chiave positiva."

Certo, Monti ammette che la valanga di No rappresenti anche un'espressione di rivolta, ma ricorda come essa sia frutto anche della mancata crescita economica. La ricetta proposta? Più concorrenza e maggiore redistribuzione del reddito, magari atraverso la reintroduzione dell'Imu.

"No a governi tecnici o elezioni anticipate"

Per quanto riguarda il versante più direttamente politico, invece, il Loden auspica la formazione di un governo politico, guidato da un esponente della maggioranza o addirittura dell'esecutivo uscente: elezioni anticipate o soluzioni tecniche sarebbero invece da scongiurare.

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