Cronache

Massacrata e violentata mentre torna a casa: è caccia a uno straniero

La vittima è una 40enne, aggredita davanti alla sua auto: "Mi ha presa a schiaffi e pugni"

Massacrata e violentata mentre torna a casa: è caccia a uno straniero

Roma. Massacrata di botte, violentata e rapinata. Tutto a pochi metri da un commissariato di polizia. Ora è caccia all'aggressore, uno straniero di carnagione scura, olivastra. Garbatella, quartiere popolare di Roma Ostiense, sabato sera. Anna, nome di fantasia, 40 anni, è a cena con tre amiche da Botrini il Ristorante, in viale Guglielmo Massaia. L'auto è parcheggiata su una strada poco distante, via Alessandro Valignano. Improvvisamente sulla capitale si abbatte un forte acquazzone e la donna decide di spostare la macchina per avvicinarla al locale. Si fa prestare un ombrello e s'incammina. Arriva all'utilitaria, apre la portiera ma non si accorge di un uomo alle sue spalle.

«Mi ha spinto dentro, è entrato anche lui e a quel punto mi ha riempita di schiaffi e pugni». Vuole i soldi nella borsa l'aggressore, la poveretta grida ma non la sente nessuno. L'uomo le strappa i vestiti di dosso e la violenta. Dalla strada arriva qualcuno, il rapinatore fugge, a piedi, e scompare. Anna piange, si dispera, è sotto choc. I passanti la soccorrono, chiamano il 112. Sono passati più di 15 minuti da quando la 40enne ha lasciato il ristorante. Le amiche sono preoccupate e Anna non risponde al cellulare. Due delle tre decidono di andare a vedere cosa succede. Quando arrivano sul luogo dell'aggressione la trovano sconvolta, a terra, circondata di gente. Chiamano immediatamente la quarta amica che si fa accompagnare sul posto dal titolare del ristorante.

Mentre un'ambulanza la trasporta al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni, gli agenti prendono a verbale tutti i testimoni per capire cos'è accaduto. «La paziente ha riportato ferite e traumi dovuti alle percosse, per una prognosi di 30 giorni», spiegano i sanitari. Quello che Anna ricorda lo racconta già durante la notte agli agenti del commissariato Colombo che si mettono sulle tracce del criminale. Nel tratto di strada in cui è avvenuto il fatto, buio e senza negozi, non ci sono sistemi di sorveglianza ma gli inquirenti avrebbero acquisito le riprese di telecamere poco distanti, sperando di individuare lo straniero. La donna su alcuni elementi è sicura: lo stupratore non parlava bene italiano e aveva la pelle scura. Un sudamericano, un cingalese o un nordafricano? Certo è che l'ennesima violenza su una donna mette ancora una volta in discussione l'apparato sicurezza nella capitale.

Dopo la violenza subìta a Ostia da una 15enne, trapelata solo per caso e a due mesi dall'arresto dei presunti colpevoli, da ogni parte si chiedono provvedimenti urgenti. A marzo a Casal Monastero un 17enne viene violentato da una coppia di tunisini suoi coetanei, poi arrestati, per pochi spiccioli. Non soddisfatti del bottino i due salgono in casa del ragazzo e violentano a turno la madre di 50 anni per poi portarsi via 250 euro. «Il degrado, la mancanza di sicurezza, il ripetersi di aggressioni sono uno scandalo - spiega il dirigente della Lega del Lazio con delega alla sicurezza Marco Pomarici -. Un sindaco responsabile avvierebbe ogni genere di interlocuzione per ripristinare una condizione di vivibilità degna di una capitale. Auspico che le forze dell'ordine assicurino presto alla giustizia l'autore di questo odioso reato».

«Faccio appello al Prefetto Matteo Piantedosi - dice l'assessora alle Pari Opportunità, Monica Lucarelli - per mettere a punto una cabina di regia con le forze dell'ordine ponendo al centro la sicurezza delle donne e le periferie».

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