Politica

Mattarella oscurato, figuracce Rai e trionfo de La7

I pasticci della tv di Stato sulla crisi politica hanno portato la tv di Cairo ad ascolti esorbitanti

Mattarella oscurato, figuracce Rai e trionfo de La7

Vespa che dà la linea alla fiction, parte la pubblicità e il primo canale nazionale non trasmette le parole di Mattarella a chiusura di questa lunga crisi politica. È questa l'immagine che descrive la débâcle della tv di Stato nel raccontare la formazione del nuovo governo, l'ultimo atto di una serie di errori che ha portato la Rai a lasciare alla molto più piccola La7 lo scettro dell'informazione in queste lunghe settimane di tensione. L'altra notte, dopo la figuraccia con il presidente della Repubblica, sono volati gli stracci negli studi Rai. Con un Bruno Vespa su tutte le furie perché non era stato avvisato che Mattarella sarebbe uscito dalla porta rossa per augurare buon lavoro al neo premier e ai ministri appena nominati. Altrimenti non avrebbe dato la linea neanche con un coltello puntato alla gola. In più, neppure Lucia Annunziata, che prendeva il testimone da Raiuno su Raitre, si è collegata in tempo per le parole del capo dello Stato. Nel frattempo le immagini passavano sulle reti private, Rete 4 e La7. E non sulla tv pubblica. Insomma un disastro. Di cui francamente non si capiscono i motivi.

Certo, a viale Mazzini c'è aria di sbaraccamento: l'attuale direttore generale Mario Orfeo, espressione della gestione Rai del governo di centrosinistra, forse non spasimava per seguire con attenzione le vicende che lo porteranno a lasciare la sua poltrona e per esaltare la formazione di un governo a guida leghista-grillina. Che prelude, ovviamente, a un ribaltamento dell'azienda pubblica. In ogni caso, si resta direttori fino alla fine (soprattutto dopo aver passato un anno a realizzare buoni risultati editoriali). Non si capisce allora perché l'altra sera, in uno dei momenti più importanti dell'anno, non si sia scelto di rinviare la fiction La mafia uccide solo d'estate e di lasciare in onda lo speciale di Vespa in prima serata, come qualunque logica avrebbe voluto. Scelta che avrebbe evitato figuracce e avrebbe impedito a La7 di dilagare con Piazza Pulita, che ha toccato l'11 per cento di share, lasciando indietro di molti punti lo Speciale di Lucia Annunziata che si è fermato a meno del 5 per cento. Di fatti il breve speciale di Porta a Porta dopo il Tg1 aveva realizzato il 16 per cento contro il 10 di quello del TgLa7 e avrebbe potuto portare a casa l'intera serata con il medesimo livello di ascolti. Boh, forse, secondo Orfeo approfondire la conoscenza dei ministri che ci guideranno d'ora in avanti non era notizia da grande pubblico del primo canale. Stesso errore, tra l'altro, commesso domenica scorsa, nella serata del gran rifiuto di Mattarella di nominare Savona ministro del Tesoro: si è lasciato in onda Che tempo che fa con l'esito di un gran pasticcio tra interviste a cantanti e telefonate di Di Maio e Salvini. Permettendo a Giletti e al canale di Cairo di battere Raiuno, cosa che ha (quasi) replicato Floris martedì.

Certo, non è che a La7, nonostante gli altissimi riscontri tra il pubblico di questi giorni, gli animi siano più sereni. L'altra sera, Corrado Formigli visibilmente irritato quando finalmente Mentana gli ha ceduto la linea con più di mezz'ora di ritardo, ha espresso in diretta il suo disappunto: «Questo ritardo non è dipeso da noi, ma da una scelta della rete. Vorrei ribadire alla rete e a Enrico Mentana che sono parecchi anni che ci occupiamo di notizie, le seguiamo in diretta e siamo abituati a darle in diretta. E ne siamo molto orgogliosi». Insomma, Mentana che in questi frangenti politici ci sguazza, fa proprio fatica a lasciare spazio agli altri campioni del giornalismo della sua rete. Del resto, ormai le sue maratone sono diventate degli show, dei format da esportazione. Vincenti.

E quindi a lui resta - e resterà - il comando delle operazioni.

Commenti