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Quel mausoleo di Cascella progettato per la famiglia

Per Silvio doveva essere un "dormitorium", al centro la sua monumentale tomba in marmo e intorno 36 loculi per i familiari ma anche per gli amici fraterni, come Confalonieri, Letta, Dell'Utri, Galliani

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Per Silvio doveva essere un «dormitorium», al centro la sua monumentale tomba in marmo e intorno 36 loculi per i familiari ma anche per gli amici fraterni, come Confalonieri, Letta, Dell'Utri, Galliani... La «gens berlusconiana», si potrebbe dire. Il Cavaliere voleva rendere conviviale, si fa per dire, anche l'ultimo riposo. Gli piaceva scherzarci sopra, parlare della morte per esorcizzarla, allontanarla con la gioia di vivere, in fondo conviverci per imparare ad accettarla.

Nel parco di Arcore alla fine degli anni 80 commissionò allo scultore Pietro Cascella un'opera faraonica, realizzata in 3 anni con 100 tonnellate di marmo bianco. «Volta celeste» si chiama e la vedova Cascella, Cordelia von den Steinen, rivela che si basò sul bozzetto di un monumento ad Archimede e alla sua passione per l'universo mai realizzato a Siracusa.

Diciamo subito che probabilmente non ospiterà le spoglie di Berlusconi, perché per legge non si possono seppellire i morti fuori dai cimiteri. Infatti il mausoleo è vuoto e il padre e la madre del leader di Forza Italia riposano nella tomba di famiglia al cimitero Monumentale di Milano. Però, questo progetto racconta qualcosa del rapporto con la morte dell'ex premier. Che ce l'aveva sempre presente, altra faccia del suo attaccamento alla vita.

Cascella spiegò che Berlusconi gli disse nel 1989: «Non farmi una cosa mortuaria con le falci, i teschi». Lui pensò all'alto, al cielo, fece una scultura astratta all'esterno, di marmo, una scala in travertino fino all'interno, un vestibolo, una porta scorrevole in pietra, un corridoio che porta alle tombe. Intorno, 12 colonne con sopra sfere, semisfere e figure ispirate a «Guernica» di Picasso. Si parlò di simboli massonici, di ispirazione al faraone Tutankamon, nulla di tutto questo. Però, s'è mai visita una tomba con il riscaldamento? Ecco, quella di Silvio ce l'ha. Tra ganci alle pareti simboli dell'amicizia e bassorilievi con frutta e cibo, un motore Ruggerini per caldo e luce. Qualcuno parlò di impianto di ibernazione, solo fake news.

Certo, Silvio il pallino della longevità ce l'aveva. Nel 2004 il suo medico personale Umberto Scapagnini, sempre alla ricerca dell'elisir di lunga vita, disse: «È tecnicamente quasi immortale, ci seppellirà tutti. La sua vera età è 55 anni (invece di 68, ndr)». Presentando un nuovo centro per studi di longevità a Milano, 6 anni dopo il Cav avvisò: «Il San Raffaele e don Verzè vogliono portare la vita media a 120 anni. Si tratta però di vita media. Io e lui puntiamo a 30 anni di più, ad arrivare a 150 anni».

Il medico e il sacerdote manager se ne sono andati ben prima del Cav, lui a 150 non è arrivato, ma per molti ogni anno suo è stato così pieno da valere il doppio.

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