Cronache

Maxi rete di pedofili: 30mila sospetti

Online gli abusi sui minori. Si indaga per scoprire chi c'è dietro agli pseudonimi

Maxi rete di pedofili: 30mila sospetti

Una rete enorme, capillare, bene organizzata. La magistratura tedesca ha fatto luce su un nuovo caso di pedofilia in Germania. Una struttura inquietante con 30mila membri attivi in rete per abusare di minori. È il Nord Reno-Vestfalia (NRW), il più grande fra i Länder tedeschi con i suoi quasi 18 milioni di abitanti, il cuore della rete degli orchi tedeschi. Sono stati il procuratore generale di Colonia Markus Hartmann, il ministro della Giustizia del NRW Peter Biesenbach, e il capo della polizia criminale della regione renana Jochen Trum a illustrare in conferenza stampa i dettagli dell'indagine. «Le sfide che tali crimini pongono alla magistratura sono enormi ha esordito Bie-senbach e dobbiamo essere consapevoli che esiste una dimensione completamente nuova: gli atti non sono stati commessi da singoli individui ma siamo di fronte una rete online di simpatizzanti, sostenitori, assistenti e complici». Internet, insomma, si è trasformato in un porto sicuro per i pedofili. Ecco perché, ha anche spiegato il ministro, le indagini sono stati affidati alla Zac, la cellula per i crimini digitali del NRW. «Il suo obiettivo principale è scoprire a chi corrispondono gli pseudonimi su Internet». Alle persone finite nel mirino degli investigatori vengono contestati reati quali la condivisione di materiale pedoponografico, compresi atti di abuso «fittizi o reali» all'interno di forum anonimi e gruppi di chat. Gli inquirenti sono rimasti molto colpiti sia dal numero di persone coinvolte sia dall'atteggiamento di molti dei sospettati, per i quali l'abuso sui minori era del tutto normale. L'indagine che oggi punta alle chat parte da Bergisch Gladbach, 110mila abitanti a una manciata di chilometri da Colonia. Qui nell'autunno del 2019 la polizia ha arrestato un 43enne ritenuto colpevole non solo di aver abusato della propria figlia quando questa era una bambina, ma di aver anche filmato gli stupri, poi condivisi in rete con altri pedofili tedeschi, austriaci e svizzeri. Nel corso delle ultime settimane la polizia ha condotto circa 70 arresti in altri centri del NRW. A Münster, undici persone sono state fermate per sospetti reati sessuali su bambini. Filmati degli abusi commessi sono stati trovati nella cantina di un 27enne residente nella città renana. Risale invece allo scorso maggio la condanna a dieci anni di un altro 27enne, un militare, per reati dello stesso genere Residente a Bergisch Gladbach, l'uomo abusava del figlio della propria compagna e della propria figlia quando la donna era al lavoro ma fra le sue vittime ci sarebbe anche la figlia di un compagno di chat. L'uomo dovrà scontare parte della pena in un ospedale psichiatrico.

Risale invece alla metà di giugno la notizia di uno studio dell'Università di Hildesheim secondo cui per circa trent'anni le autorità sanitarie di Berlino hanno affidato bambini in difficoltà a uomini pedofili o a case famiglia gestite da pedofili.

La ricerca ha confermato l'esistenza di una vera e propria rete tra le istituzioni educative, scientifiche, l'amministrazione berlinese, «in cui le posizioni dei pedofili venivano accettate, sostenute e difese».

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