Strage a Manchester

May preoccupata: "Temo altri attentati"

Per la Regina minuto di silenzio durante un party, ma non lo cancella

May preoccupata: "Temo altri attentati"

Per qualificare adeguatamente l'attentato di Manchester, Theresa May ha dovuto dar fondo al repertorio degli aggettivi spregiativi: orrendo, atroce, vigliacco e disgustoso. E ci stanno proprio tutti. La premier britannica dà voce al sentire comune del suo popolo, ferito intenzionalmente da un terrorista suicida in quanto ha di più caro e prezioso: i propri figli.

I nostri valori vinceranno sempre, assicura la May, ma è inutile negare - ammette la premier - che il rischio di altri attacchi esiste. E in quest'ora di dolore e di lutto per tutto il Regno Unito i partiti politici, che di quei valori si fanno difensori, scelgono per rispetto verso le vittime di mettersi in secondo piano. Così la campagna elettorale (i seggi per le legislative si apriranno il prossimo 8 giugno) viene sospesa per unanime decisione dei leader di tutti i partiti più importanti, mentre la premier presiede la riunione del Cobra, il comitato di emergenza per la sicurezza nazionale e visita i feriti ricoverati negli ospedali di Manchester.

La stessa regina Elisabetta ha osservato un minuto di silenzio a Buckingham Palace con i suoi ospiti, invitati al tradizionale garden party a palazzo reale, ma non ha ritenuto di cancellarlo. La scelta della sovrana ha suscitato critiche sui social network.

Naturalmente la strage dei ragazzini inglesi ha spinto gli alleati del Regno Unito, e più in generale i leader dei principali Paesi del mondo, a manifestare simpatia e vicinanza al popolo britannico e alle sue autorità. Lo ha fatto in termini molto enfatici il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, assicurando l'«indistruttibile impegno» americano verso un alleato cui li unisce una relazione che Trump considera ancor più speciale da quando Londra ha deciso di staccarsi dall'Unione Europea. A Manchester, ha detto Trump, è stato perpetrato un attentato più che mai «insensato e perverso» e gli Stati Uniti sono pronti a offrire concreta collaborazione nelle indagini. In settimana Trump incontrerà Theresa May per discutere «i modi in cui entrambi i nostri Paesi possano lavorare, assieme agli alleati nel mondo, per sconfiggere il terrorismo».

Dagli alleati europei di Londra è un flusso continuo di assicurazioni di solidarietà e offerte di collaborazione nel comune interesse della lotta contro il terrorismo. Così il premier italiano Gentiloni ha telefonato personalmente alla collega britannica per esprimerle «solidarietà e amicizia»; il presidente francese Emmanuel Macron si è detto «costernato», rimandando la discussione di indispensabili misure preventive di tragedie come quella di Manchester a imminenti incontri bilaterali; la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso «tristezza e orrore» ricordando che la Germania - anch'essa più volte ferita dallo stesso odio assassino - è «al fianco» dei britannici; e sentimenti simili ha manifestato a nome dell'Ue il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.

Il premier giapponese Abe ha invitato a dedicare adeguato spazio alla lotta al terrorismo al prossimo vertice G7 di Taormina.

Da Mosca infine, il presidente Vladimir Putin ha condannato l'attentato e invitato a rafforzare la collaborazione con la Russia nella lotta al terrorismo.

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