Cronache

Il mea culpa ai tempi del tecno-Giubileo

Dalla app per l'esame di coscienza al rosario hi-fi. E c'è pure la videoconfessione

Il mea culpa ai tempi del tecno-Giubileo

Quando si parla di Fede, bisogna avere fede. Soprattutto nel Dio tecnologico. Del resto anche Gesù, se oggi organizzasse un'alta ultima (o penultima?) cena, forse convocherebbe gli apostoli via whatsapp. Perché quindi meravigliarsi se il parroco di Domodossola ha «benedetto» una app per ottimizzare il sacramento della confessione? È il tecno-Giubileo, bellezza! E tu non puoi farci niente! Anzi sì: adeguarti. Sperando che anche il Signore sia un partito di iPhone. In caso contrario la scomunica è garantita (arriverà via mail?). Ma - più che i cristiani praticanti (gente di solito molto tradizionalista) - a preoccuparsi dovranno essere i preti hi-tech e i produttori di diavolerie al servizio di Cristo (come nel caso, ad esempio, del rosario elettronico che «permette orazioni e litanie rimanendo comodamente seduti sul divano di casa»).

Chi invece ha ancora ha il vizio di inginocchiarsi in chiesa, sappia che può imbattersi in un sacerdote (è accaduto nei giorni scorsi negli Usa) che celebra messa zigzagando tra i banchi della cattedrale a bordo di un fiammante hoverboard semovente (lo stesso modello dal quale Mike Tyson è precipitato il giorno di Natale, finendo ko peggio che nell'incontro contro Holyfield). Il clero locale pare non abbia gradito, sospendendo il religioso equilibrista (e - diciamoli - assai esibizionista).

Un precedente che farà fischiare le orecchie a don Vincenzo, che ha «battezzato» nella sua parrocchia dei santi Gervaso e Protaso di Domodossola una sacrosanta app col nome di «Beati voi», nata apposta per la comunità ossolana in vista dell'Anno della misericordia. «Volevamo avvicinare in particolare i giovani alla confessione - ha spiegato il parroco a La Stampa -. È sempre difficile proporre loro questo sacramento, che è il cuore della misericordia di cui tanto ci parla Papa Francesco. In questo modo diamo a ragazzi e adulti uno strumento per prepararsi a ricevere la misericordia. Con lo smartphone in mano si può fare un esame di coscienza ispirato alle otto beatitudini del Vangelo, guidati da commenti, preghiere, riflessioni e testimonianze».

«Nell'area della misericordia - si legge sul principale quotidiano di Torino - all'interno della chiesa di Domodossola (dove sono stati spostati tutti i confessionali) è installato anche uno schermo collegato a particolari candele elettroniche. Si può accendere quella legata alla beatitudine a cui ci si sente più legati e sullo schermo appaiono pensieri e riflessioni». Terminata la funzione, si prega di premere il tasto power. Andate in pace.

Con effetto surround.

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