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Il mea culpa di Di Maio: "Parlato troppo di legge elettorale"

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio commenta il flop dei 5 Stelle alle amministrative: "Abbiamo perso, ma siamo l'argine all'ammucchiata". L'errore? "Bisognava parlare di più del reddito di cittadinanza"

Il mea culpa di Di Maio: "Parlato troppo di legge elettorale"

Quarantotto ore dopo l'ecatombe alle elezioni amministrative Luigi Di Maio ammette la sconfitta, ma solo parzialmente. "Siamo stati coerenti e non abbiamo fatto calcoli, mentre Pd e Forza Italia hanno fatto le ammucchiate per raccogliere voti. Ma questi partiti si stanno estinguendo, invece noi cresciamo", le parole dell'esponente di punta del Movimento 5 Stelle.

La sconfitta c'è stata, ma Di Maio cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. "Abbiamo aumentato le percentuali in quasi tutte le città rispetto al 2012, ed è stato competitivo. Ma soprattutto quello di queste elezioni non può essere un dato nazionale, perché alle Politiche i partiti non potranno fare ammucchiate con le liste civiche. E questo mi rincuora". C'è spazio anche per ammettere di aver commesso un errore di fondo: "In queste ultime settimane ho parlato troppo di legge elettorale e troppo poco di reddito di cittadinanza", la chiosa di Di Maio.

Ma il candidato premier in pectore del Movimento 5 Stelle professa ottimismo e attacca nuovamente i partiti tradizionali. "I sondaggi nelle grandi città dicevano già da tempo che sarebbe stata complicata per noi. Ma non abbiamo fatto strategie e ci siamo presentati ovunque. Gli altri invece hanno usato le liste civiche come serbatoi di voti, presentando candidati con dieci liste che non potranno mai governare per i ricatti incrociati".

Parole forti a cui Di Maio aggiunge un'altra stoccata rivolta verso la presunta incapacità del Movimento di gestire l'assalto alla carovana grillina: "Nell’ultimo anno i nostri gruppi sono stati assaltati da approfittatori che volevano usarci per entrare nelle istituzioni. Ci siamo dovuti difendere, e questo ha creato tensioni, facendoci perdere tempo ed energie".

Dopo aver fatto il bilancio delle amministrative, il vicepresidente della Camera ha rivolto uno sguardo al futuro soffermandosi su legge elettorale e programmi futuri del Movimento. "Sul 'tedeschellum' ci siamo spaccati, ma è colpa del Pd se l'intesa è saltata. Non mi sorprenderei se approvassero una legge elettorale contro di noi. Tra fine luglio e inizio agosto chiuderemo il programma di governo.

Poi a fine settembre lanceremo il candidato premier da Italia5Stelle, e a novembre si voterà in Sicilia", ha chiuso l'esponente del Movimento 5 Stelle.

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