Politica

Il Meeting di Rimini guarda al centrodestra. E chiude ai grillini: «Non amano il dialogo»

Tra gli ospiti, Gianni Letta, Prodi, Tajani, Giorgetti, Moavero e Centinaio

Il Meeting di Rimini guarda al centrodestra. E chiude ai grillini: «Non amano il dialogo»

Roma - L'incontro con testimoni del mondo religioso, economico, politico, sociale, scientifico, artistico e storico è la prassi, il metodo e il marchio di fabbrica del Meeting di Rimini da quasi quarant'anni. Porte aperte per tutti, dunque, anche con inviti a volte sorprendenti. E così, scorrendo il programma dell'edizione 2018 - titolo «Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l'uomo felice» - la completa assenza di ministri o esponenti del Movimento Cinquestelle balza decisamente agli occhi, considerando anche la volontà di dialogo sempre mostrata dagli organizzatori verso le forze di governo. Una circostanza già evidente in occasione della presentazione romana dell'evento e confermata ora che il programma sta prendendo una forma più definita.

«Il Meeting è aperto al dialogo con tutti e sempre, purché al dialogo si sia interessati», disse in quell'occasione Eugenio Andreatta, portavoce del Meeting. L'antefatto risale all'edizione 2015 quando il deputato Mattia Fantinati intervenne sparando a zero sul movimento definendo Cielle «lobby di denaro e di potere», accusando i vertici di aver «trasformato l'esperienza spirituale morale in un paravento di interessi personali» e di aver «generato un potere politico capace di influenzare sanità, scuole private, università e appalti». Una posizione coerente con quanto detto da Beppe Grillo su «Comunione e Disperazione». La porta chiusa è dunque una sorta di legittima difesa, anche se «l'augurio è che nel futuro si possa avviare un confronto più costruttivo».

L'impressione è che il Meeting quest'anno punti soprattutto su figure istituzionali e personalità del centrodestra, guardando tra i moderati di Lega e Forza Italia. I ministri presenti saranno quello dell'Istruzione, Marco Bussetti, con cui sembra esserci una naturale affinità alla luce della sua coraggiosa posizione sulle scuole paritarie, quello degli Esteri Enzo Moavero Milanesi (già nel governo Monti) e quello dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio. Gli interlocutori più istituzionali saranno il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani (alla decima presenza), il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e l'ex premier Romano Prodi (oltre all'ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti). Presenti anche i presidenti di Regione Attilio Fontana, Nello Musumeci e Giovanni Toti. Uno spazio speciale sarà dedicato a Gianni Letta che si concederà a una rara intervista pubblica. Presenti anche molti parlamentari di Forza Italia, come Maurizio Lupi, da sempre vicino a Cielle, Mariastella Gelmini, Giorgio Mulè e Alessandro Cattaneo. E poi il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, quello del Pd alla Camera, Graziano Delrio, il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, la deputata leghista Barbara Saltamartini, il sindaco Dario Nardella e Luigi Marattin del Pd.

Una platea di tutto rispetto a cui potrebbe aggiungersi qualche sorpresa dell'ultima ora.

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