Elezioni politiche 2022

"Meloni al governo? Indietro di trent'anni". L'invasione di campo del vicepresidente Ue

Tajani (Fi) presenta a Bruxelles un'interrogazione: "Gravissima interferenza". Fitto (Fdi): "Si tratta di un intervento a gamba tesa"

"Meloni al governo? Indietro di trent'anni". L'invasione di campo del vicepresidente Ue

Lo dice lui stesso: «La Commissione è neutra», salvo poi regalare un endorsement fuori luogo e fuori tempo a Enrico Letta. L'intervista all'olandese Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea, apparsa ieri su La Repubblica solleva molte polemiche. Il commissario europeo per l'ambiente lancia l'allarme sulla tenuta del nostro Paese nel caso vinca il centrodestra (impossibile, a suo dire, coniugare sovranismo ed europeismo) e soprattutto chiarisce che «da socialista» si troverebbe meglio ad avere come interlocutore «l'amico Letta» che la Meloni («che non conosco»). E poi aggiunge: «La destra radicale vuole riaprire il dibattito sul diritto all'aborto. Stesso discorso sulle unioni omosessuali. Questa agenda morale e sociale ci farebbe tornare indietro di almeno trent'anni».

Il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, nonché presidente della commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, ha subito presentato un'interrogazione prioritaria alla Commissione europea dove definisce le dichiarazioni di Timmermans «gravissime». Il coordinatore azzurro punta l'indice su espressioni inequivocabili del vicepresidente della Commissione Ue («l'agenda sociale di questa destra mette paura»). Per l'eurodeputato azzurro si tratta di una «interferenza inammissibile» nella campagna elettorale in corso, che «offende milioni di cittadini», dando «l'impressione che la Commissione sostenga un particolare partito politico a discapito di altri» e chiede quindi all'esecutivo guidato dalla Von der Leyen «quali misure intenda prendere per evitare che componenti del collegio dei commissari partecipino attivamente alle campagne elettorali in corso negli Stati membri.

Contro le dichiarazioni di Timmermans, che si era candidato alla presidenza della Commissione poi battuto proprio dalla Von der Leyen (forte della cosiddetta «maggioranza Ursula» composta da Ppe, liberali e buona parte dei socialdemocratici), interviene anche Raffaele Fitto, copresidente del gruppo Ecr-FdI al Parlamento europeo e candidato dalla Meloni nelle liste di Fratelli d'Italia. «Le sue parole - dice - sono del tutto fuori luogo. È un'entrata a gamba tesa nella campagna elettorale italiana. Fa specie infatti, anche per il suo ruolo istituzionale che Timmermans esprima giudizi così pesanti e strumentali nei confronti dei partiti di una coalizione che può esprimere il governo del Paese e diventare un suo interlocutore istituzionale». L'eurodeputato della Lega Paolo Borchia, poi, sottolinea il paradosso delle dichiarazioni di Timmermans che esprime una preferenza politica pur temendo ingerenze russe sulla politica europea.

«Trovo raggelante - spiega - che un commissario europeo, con il pretesto di parlare di ingerenze straniere, tenti di influenzare il voto di uno Stato membro e sovrano: Timmermans sembra seguire le orme del commissario Gunther Oettinger, che nel 2018 disse che i mercati avrebbero insegnato agli italiani a votare, ma non gli andò benissimo».

Commenti