Elezioni Politiche 2018

Meloni: «Con noi un governo dei patrioti»

La leader di Fdi: «Senza centrodestra sarà il caos». E rilancia Rampelli alle Regionali in Lazio

Meloni: «Con noi un governo dei patrioti»

Milano Un «governo di patrioti» per salvare il Paese. È molto netto il punto di vista di Giorgia Meloni sulla posta in gioco il 4 marzo: «O il centrodestra o il caos». Al «Franco Parenti» di Milano, davanti a una sala piena, la leader di Fratelli d'Italia ha spiegato ieri che con un Pd «in caduta libera» e un Movimento 5 stelle screditato («Dio ce ne scampi, Di Maio è come il vuoto a rendere, puoi metterci dentro tutto quello che vuoi») esiste solo questa prospettiva di governo realistica per governare l'Italia. Anzi per «farla». E «qui si fa l'Italia» era il titolo dell'iniziativa milanese, organizzata con Ignazio La Russa e Daniela Santanchè. Non c'era il candidato governatore, il leghista Attilio Fontana. E Meloni parlando coi giornalisti delle regionali del Lazio, ha puntualizzato che «Fabio Rampelli, secondo noi, è il candidato migliore». In Lombardia Fdi in colpo solo ha visto raddoppiare la consistenza della sua compagine con l'adesione di due consigliere, due ex sportive elette con la «lista Maroni»: la ex cestista Maria Teresa Baldini e la campionessa di sci Lara Magoni, che a Meloni ha regalato il pettorale e la copia della sua medaglia d'argento alle Olimpiadi. Adesioni in sintonia con lo spirito dell'iniziativa, a cui hanno partecipato anche il pittore Ugo Nespolo, il fotografo Marco Glaviano, l'ex calciatore Beppe Dossena, l'imprenditore Marco Boglione e il soprano Katia Ricciarelli, volti noti - moderati da Paolo Del Debbio - che si sono confrontati sul tema del Made in Italy e delle eccellenze tricolori.

L'intera campagna elettorale di Fdi sarà giocata su questi temi: la difesa dell'Italia e degli italiani. Così, mentre il leader del Pd Matteo Renzi, proprio a Milano parlava di un'Europa di Paesi che si «aiutano», Meloni al «Parenti» ha descritto un quadro di competizione continentale e globale, in cui la difesa degli interessi nazionali è sempre più urgente. «L'Europa non esiste come solidarietà» ha incalzato Meloni. «Se vai in Europa e vari leader si danno le pacche sulle spalle - ha attaccato la presidente di Fdi- vuol dire che non hai difeso gli interessi dell'Italia, mentre loro lo fanno». Ecco dunque la proposta: una «clausola di supremazia», per «stabilire - ha spiegato Meloni - che nella nostra Costituzione le norme costituzionali vengono prima di quelle europee, esattamente come avviene in Germania».

E poi, sul piano delle proposte di governo, ecco gli obiettivi concreti.

Un'Iva sul turismo al 5%, la difesa della cultura e della bellezza, una lotta alla grande evasione senza ricorrere all'oppressione fiscale di chi vuole lavorare, un imponente piano per sostenere la natalità, niente assistenzialismo ma incentivi agli imprenditori che non delocalizzano e assumono, infine una flat tax, una tassa piatta uguale per tutti inferiore al 20%, con una proposta aggiuntiva da applicare nel primo Consiglio dei ministri»: una tassazione al 15% per i redditi incrementali per sferzare l'economia nelle more della grande ristrutturazione del sistema fiscale.

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