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Merola: «Il giudice che mi incarcerò è accusato di corruzione»

Il presentatore coinvolto nel '95 in Vallettopoli: «Io venni scagionato. Ma ora quel pm è nei guai»

Merola: «Il giudice che mi incarcerò è accusato di corruzione»

Sarà merito degli anni trascorsi a fare pesi in palestra, certo è che Valerio Merola è uno tosto. Ma Valerio è pure un uomo con gli attributi (cosa abbastanza naturale, essendo passato alla storia anche per il suo «merolone»).

Merola è appena uscito, completamente pulito, dalla seconda bufera di fango giudiziario che lo ha investito nella sua vita: un'esistenza ricca di soddisfazioni (successo professionale, belle macchine, belle donne) ma anche di non poche amarezze. La più bruciante di tutte? «Quei 10 giorni trascorsi in carcere con l'accusa infamante di essere un violentatore e un pappone - racconta al Giornale -. Eravano nel '95 e un pm si inventò letteralmente che il sottoscritto e Gigi Sabani facevano parte di un giro di provini a luci rosse. Sabani per quelle voci è morto di crepacuore. Io, grazie a Dio, ho trovato la forza di reagire. E di vincere. L'inchiesta venne infatti archiviata. Ma sa chi era il pm che mise su quel castello di sabbia? Il giudice Alessandro Chionna, lo stesso che ora è sotto inchiesta a Brescia con l'accusa di corruzione».

L'ipotesi formulata dalla Procura bresciana è - si legge sui giornali - che Chionna (attualmente gip del Tribunale di Busto Arsizio) avrebbe ricevuto denaro sotto forma di sponsorizzazioni di corse automobilistiche dai fratelli Emanuele e Giancarlo Sozzi, poi arrestati nell'ambito di un'altra inchiesta per corruzione di pubblici ufficiali, ricettazione e bancarotta fraudolenta. Accuse gravissime, ovviamente, tutte da dimostrare; intanto anche per il giudice Chionna vale, giustamente, la presunzione di non colpevolezza. Peccato che tale «presunzione» di innocenza non sia valsa nel caso di Merola ai tempi della «madre» di tutte le Vallettopoli (da allora ne sono seguite altre, quasi sempre finite anch'esse in bolle di sapone).

«Il dottor Chionna mi ha rovinato la vita - si sfoga Merola col Giornale -. Non riesco a perdonarlo per la superficialità con cui gestì quell'inchiesta. Per quanto ho patito, pretendo da lui un risarcimento milionario. Ma non lo odio, anzi gli auguro con tutto il cuore di uscire indenne dall'inchiesta di Brescia. Io ho sempre nutrito fiducia nella magistratura, anche per questo non ho mai patteggiato pene, preferendo dimostrare in dibattimento la mia innocenza».

E le sentenze gli hanno sempre dato ragione. Dello scandalo Vallettopoli abbiamo già detto. Poi vennero i guai col fisco, le accuse di risiedere a Montecarlo solo per occultare non meglio precisati patrimoni finanziari.

«Due anni fa la notizia di “Valerio Merola evasore milionario“ fu data tra i titoli di testa di tutti i telegionali. La mia faccia fu sbattuta in prima pagina sui maggiori quotidiani. Due giorni fa sono stato assolto per non aver commesso il fatto. Ieri nessun tg e nessun quotidiano ha speso una parola sulla mia assoluzione. Gli unici a cercarmi siete stati voi dei Giornale ».

Merola per ottenere un po' di «giustizia mediatica» è stato costretto a scrivere una lettera aperta a Dagospia : «Mi sono battuto come un leone per contestare con centinaia di documenti, prove, perizie, testimonianze, etc, l'accusa che mi era mossa, ritenendola infondata di fatto e di diritto. Io sono realmente residente a Montecarlo, le mie tasse le ho sempre regolarmente pagate nel Principato di Monaco, dove è registrata la mia attività artistica professionale e dove dovevo in effetti pagare le imposte essendo soggetto fiscale monegasco». Poi un appello: «Amerei avere la soddisfazione, solo morale ma non per questo meno importante, che la conclusione positiva e totalmente a mio favore del processo, la mia assoluzione con formula piena, avesse la stessa diffusione mediatica della notizia riguardante l'accusa». Risposta di Dagospia , che la sa lunga: «Ciao core...».

Ora, archiviate le vicissitudini giudiziarie, Merola guarda al futuro con moderato ottimismo: «Chi in tutti questi anni mi ha chiuso le porte in faccia, spero che si ricreda. Ho nel cassetto una serie di programmi nuovi; le idee non mi mancano, così come energie e voglia di fare. Attente donne (ma pure uomini): il Merolone è tornato. Grande.

Come sempre.

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