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Migranti, Alfano allo scontro. Ora minaccia le requisizioni

Al question time alla Camera il ministro dell'Interno Alfano torna sui fatti di Goro (Ferrara): "Le requisizioni avvengono quando i Comuni non collaborano, se lo fanno si trovano altre soluzioni e non c'è motivo di farle". Lega: "Pronti a fare le barricate"

Migranti, Alfano allo scontro. Ora minaccia le requisizioni

Il tema del giorno ancora una volta è Goro (Ferrara), il Comune delle barricate contro i migranti. Oggi, nel question time alla Camera, ne ha parlato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Con toni molto duri nei confronti di chi ha protestato contro la decisione del prefetto. "Le requisizioni avvengono quando i Comuni non collaborano, se lo fanno si trovano altre soluzioni e non c'è motivo di farle. Io nella direttiva dei primi di ottobre ho chiesto ai nostri prefetti di parlare con i sindaci, nessun provvedimento deve arrivare dall'alto. Ma quando i migranti arrivano e vi è necessità di collocarli in maniera civile, i prefetti danno delle risposte".

"Sui fatti di ieri - continua - io ho visto anche un tentativo di giustificare. Da ministro dell'Interno mi sono sempre sforzato di trovare equilibrio tra il diritto alla protesta e mantenere l'ordine pubblico. È legittima l'idea di protesta ma non lo è dal punto di vista pratico". Il ministro poi ha sferrato il suo duro attacco: "Quanto avvenuto ieri per non far arrivare 12 donne di cui una incinta, non è lo specchio dell'Italia. Ciascuno di noi può scegliere un modello in cui specchiarsi, io sceglierei il dottor Bartolo, il medico di Lampedusa, che non bada a orari e ha curato migliaia di bambini, donne e uomini. Oppure quelli dei ragazzi del liceo di Napoli che domenica, in un giorno non scolastico, sono andati sul molo ad aiutare i soccorritori mentre arrivavano i migranti e sbarcavano".

Alfano punta poi il dito contro l'Europa "che accentua, con la propria incapacità di dare risposte, la fatica degli italiani. Lealtà nei ricollocamenti e capacità ed efficienza nei rimpatri degli irregolari. Deve avere questa forza anche usando tutti i soldi della cooperazione internazionale dicendo ai Paesi africani che non ci aiutano: se voi non ci aiutate a farli partire noi sospendiamo i fondi della cooperazione internazionale".

Durissima la protesta della Lega contro le parole di Alfano. "Non collabori, sei finito - dice Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera del Carroccio -. Ci pensa Alfano in veste gendarme Gestapo a toglierti immobili e destinarli a finti profughi. Ora infatti se un comune non piega il capo a questo governo il ministro dei clandestini Alfano si sente autorizzato a rubare immobili agli italiani e darli agli stranieri. Renzi e company sono arrivati a questo punto per continuare nella loro schifosa politica della finta accoglienza e le parole pronunciate oggi da Alfano in question time ne sono una prova".

"I fatti di Gorino sono solo l'inizio di una logica e legittima reazione all'arroganza di un governo di mediocri che tutto fa tranne che tutelare i cittadini. Prima infatti Alfano si è venduto per sedere sui banchi di governo, poi ha svenduto il paese facendo entrare chiunque per arricchire le solite coop rosse e ora è pronto a espropriare beni privati dei cittadini per destinarli ai clandestini e restare così nella corte di Renzi.

Bisogna andare davanti alla Corte costituzionale dato che la proprietà è un diritto costituzionalmente garantito".

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