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"No a chiusure, creano egoismi". E Salvini replica alla Cei: "Follia"

Il vescovo di Fiesole: "Bisogna costruire del Mediterraneo una diversa narrazione". Ma Salvini attacca: "Con milioni di italiani (e tanti immigrati regolari e perbene) senza casa, senza lavoro e senza speranza, è dovere di un buon politico italiano occuparsi prima di queste sorelle e fratelli in difficoltà"

"No a chiusure, creano egoismi". E Salvini replica alla Cei: "Follia"

Il messaggio è chiaro: mai arrendersi alla cultura del "prima noi e poi gli altri". E arriva direttamente dal vice presidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mario Meini, nella sua introduzione ai lavori del Consiglio episcopale permanente, per il quale "la dignità che rende intangibile ogni vita umana" ha anche questo significato. E ha aggiunto: "Quando l'altro è persona bisognosa, prima di ogni opportunità, le nostre chiusure consolidano ingiustizie ed egoismi".

Secondo quanto riportato da Huffington Post, il vescovo di Fiesole (Firenze), in riferimento alla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, celebrata dalla Chiesa domenica prossima, ha voluto puntualizzare: "Questa giornata costituisce un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza umana e, più in generale, dell'umanità di tutti (dal Messaggio del Papa); pertanto, ci mette in guardia dalla scorciatoria ce vorrebbe ricondurre al fenomeno migratorio le paure e le insicurezze di un malessere civile che, in realtà, muove da cause ben più profonde". E ha aggiunto: "Lo stesso evento che abbiamo promosso a Bari per il prossimo febbraio, punta a costruire del Mediterraneo una diversa narrazione; lo faremo a partire dalla disponibilità a metterci in ascolto delle diverse esperienze, sensibilità e prospettive che animano le Chiese, che si affacciano sul bacino del Mare Nostrum".

Non si è fatta attendere la replica dell'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che in risposta a Meini e, più in generale alla Cei, ha detto: "Con tutto il dovuto rispetto per la Cei, con milioni di italiani (e tanti immigrati regolari e perbene) senza casa, senza lavoro e senza speranza, è dovere di un buon politico italiano occuparsi prima di queste sorelle e fratelli in difficoltà, poi anche del resto del mondo".

Il segretario della Lega ha poi concluso: "Aiutare i pochi che scappano davvero dalla guerra è un dovere, aprire i porti italiani a tutto il mondo è una follia".

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