Politica

Migranti, il Papa attacca ancora: "La politica sfrutta la xenofobia"

Il Pontefice, nell'esortazione apostolica post-Sinodo dei giovani "Christus Vivit", ha espresso la sua posizione sul tema dei migranti e ha detto: "Bisogna reagire contro una mentalità di chiusura e di ripiegamento su se stessi. I migranti sono alla ricerca di un'opportunità, sognano un futuro migliore "

Migranti, il Papa attacca ancora: "La politica sfrutta la xenofobia"

Respingere le paure e reagire contro i razzismi nei confronti dei migranti. Che, spesso, sono provocati "ad arte" per scopi politici e fini elettorali. È la posizione di papa Francesco che, secondo quanto riportato dall'agenzia AdnKronos, ha manifestato l'esigenza di combattere la xenofobia nell'esortazione apostolica post-Sinodo dei giovani "Christus Vivit", pubblicata oggi in Vaticano.

Il pensiero ai giovani migranti

"In alcuni Paesi di arrivo, i fenomeni migratori suscitano allarme e paure, spesso fomentate e sfruttate a fini politici", ha avvertito Bergoglio. Che ha aggiunto: "Si diffonde così una mentalità xenofoba, di chiusura e di ripiegamento su se stessi, contro cui occorre reagire con decisione". Il Pontefice, che ha definito i migranti "come paradigma del nostro tempo", ha ricordato anche i tanti giovani coinvolti nelle migrazioni, che spesso "sperimentano anche uno sradicamenteo culturale e religioso". A loro, infatti, ha chiesto "di non cadere nelle reti di coloro che vogliono metterli contro altri giovani che arrivano nei loro Paesi, descrivendoli come soggetti pericolosi".

"I migranti? Cercano un'opportunità"

"La preoccupazione della Chiesa riguarda, in particoalre, coloro che fuggono dalla guerra, dalla violenza, dalla persecuzione politica o religiosa, dai disastri naturali dovuti anche ai cambiamenti climatici e dalla povertà estrema. Sono alla ricerca di un'opportunità, sognano un futuro migliore", ha fatto sapere il Papa.

Che ha anche parlato di altri migranti, attirati invece "dalla cultura occidentale, nutrendo talvolta aspettative irrealistiche che li espongono a pensanti delusioni", mentre "trafficanti senza scrupolo, spesso legati ai cartelli della droga e delle armi, sfruttano la debolezza dei migranti".

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