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Migranti, rimpatrio più rapido: niente all'appello se la richiesta viene respinta

In arrivo il ddl per smaltire le richieste di asilo dei migranti. Cancellato il processo di appello per chi viene respinto dal tribunale

Migranti, rimpatrio più rapido: niente all'appello se la richiesta viene respinta

La giustizia è ingolfata dalla richieste di asilo dei migranti che sbarcano in Italia. Per smaltire ogni domanda di accoglienza ci vogliono almeno due mesi. Ma il richiedente asilo non molla facilmente. E, se la domanda viene respinta, appena la Prefettura gli sbatte la porta in faccia, lui si fionda in tribunale per fare ricorso. E, se anche qui le cose si mettono male, si rivolge alla corte d'Appello. Un iter giudiziario che pesa sulle casse dello Stato. Tanto che, come anticipa la Stampa, il Guardasigilli Andrea Orlando ha messo a punto un ddl che cancella l'appello.

"Le garanzie restano comunque salvaguardate - spiega il ministro della Giustizia - dal momento che la partecipazione dell'interessato all'udienza di convalida del trattenimento è assicurata attraverso un collegamento audiovisivo tra i centri di trattenimento e gli uffici giudiziari competenti". Il ddl per smaltire le domande di asilo politico è già sul tavolo del premier Matteo Renzi che nei prossimi giorni, appena rientrato da Rio de Janeiro, dovrà dare il via libera. Nel frattempo Orlando si è portato avanti presentato il pacchetto di riforma al Comitato parlamentare Schengen. D'altra parte la situazione della giustizia italiana è al collasso. Già gravati dalle cause pendenti, negli ultimi i tribunali si sono visti subissati da una pioggia di richieste di accoglienza presentate dagli immigrati appena sbarcati. La maggior parte di questi sanno bene che non hanno diritto all'asilo politico. Ma non se ne curano. Anche perché, finché il processo d'appello non è arrivato a sentenza, hanno diritto all'assistenza da parte del nostro Stato.

Per sanare questo mal costumo, Orlando ha deciso di "creare sezioni speciali della magistratura che si occupino di richiedenti asilo e apolidi, cioè che conoscano le realtà straniere su cui devono pronunciarsi" e di eliminare, una volta per tutte, "il processo di appello per chi non si vede riconosciuto il diritto di asilo dal tribunale". Come spiega la Stampa, poi, il ddl firmato da Orlando l'attuale rito sommario di cognizio sarà sostituito "con un procedimento camerale, di regola senza udienza, che consente l'acquisizione da parte dell'autorità giudiziaria della videoregistrazione del colloquio del richiedente davanti alla Commissione prefettizia".

In questo modo il rimpatrio sarà molto più immediato.

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