Cronache

In Puglia un nuovo caso Gorino

Aria di rivolta da Nord a Sud

In Puglia un nuovo caso Gorino

Bari - Da Gorino frazione di Goro a Palombaio frazione di Bitonto. I nomi della piccola Italia raccontano l'emergenza immigrazione e le distanze si accorciano drasticamente. Ma non solo: anche a Milano tira aria di rivolta contro la pessima gestione dell'accoglienza. Dieci residenti di una zona periferica della città da ieri sono indagati per incendio doloso. Sono accusati di aver appiccato le fiamme lo scorso 4 settembre in diversi piani di un palazzo abbandonato di via Adriano, con l'intento di compiere una «spedizione punitiva». Alla Digos hanno raccontato, per giustificarsi, l'esasperazione di un intero quartiere per quel dormitorio abusivo che in mezzo ai senzatetto dà rifugio a molti clandestini e criminali.

E al Sud non stanno messi meglio. Al punto che anche in un angolo di Puglia la gente decide di manifestare per strada. Questa volta accade a Palombaio, frazione di 2.600 abitanti a circa otto chilometri da Bitonto, dove la protesta di un folto gruppo di residenti passati rapidamente dalla raccolta firme ai blocchi stradali ha stoppato la realizzazione di un nuovo centro di accoglienza.

Adesso spunta una quiete apparente. Ma le polemiche restano e riportano a quanto avvenuto una decina di giorni fa, quando per un paio d'ore la gente di queste parti ha manifestato contro la trasformazione di un ex mobilificio in una struttura destinata a ospitare un numero imprecisato di migranti: in un primo momento si era parlato di qualche centinaio, quota poi scesa a ventisette. Di certo sono 500 le firme raccolte contro l'iniziativa zia.

Alla fine l'idea di una nuova struttura di accoglienza è stata messa da parte: la cooperativa San Sebastiano, proprietaria dell'immobile, ha infatti annunciato un passo indietro pur di non stravolgere l'equilibrio di una comunità che si sente minacciata. «Non vogliamo portare scompiglio nel territorio in cui andiamo a operare», dice il responsabile della società, Raffaele Patella. Il quale aggiunge: «Abbiamo rimesso la decisione nelle mani della prefettura». Comunque sia, la retromarcia è stata ingranata e adesso si volta pagina salvo clamorosi ripensamenti che per il momento sembrano a dir poco improbabili. Tanto più che a Palombaio la gente non vuol sentire parlare di razzismo ma mantiene alta la guardia, invocando maggiori servizi e minacciando la restituzione di massa dei certificati elettorali. Una linea che riscuote il plauso del leader della Lega, Matteo Salvini, che su facebook scrive: «Cittadini 1-clandestini 0».

In realtà in Puglia è ancora emergenza sul delicato fronte dell'immigrazione. A Corato un gruppo di africani ospitati in una struttura di accoglienza ha pensato bene di bloccare l'ingresso con i bidoni della spazzatura lanciando sull'asfalto buste stracolme di rifiuti.

La miccia che ha innescato la rivolta è stata la qualità del cibo, evidentemente ritenuta scarsa.

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