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Da Milano alla rossa Emilia i dem pronti a passare a Iv

Il nuovo partito vuol fare il pieno con le Regionali. Il pressing sulla Carfagna: «Saresti protagonista...»

Da Milano alla rossa Emilia i dem pronti a passare a Iv

Firenze - Se Beatrice Lorenzin, cedendo alle lusinghe di Zingaretti, ha molto deluso i renziani che contavano di arruolare la ex ministra centrista, ora a Italia viva ci si attende un rompete le righe dei liberali di Forza Italia.

Matteo Renzi ha frenato gli ingressi singoli di personaggi ingombranti come Renata Polverini, ma ha già aperto idealmente le porte a chi, come Mara Carfagna, mostra grande sofferenza a cedere al giogo sovranista di una destra illiberale alla Salvini. E nei corridoi della Leopolda ieri circolavano amministratori locali del centrodestra toscano ma non solo, come ad esempio l'ex senatore siciliano Marcello Gualdani. La captatio benevolentiae rivolta dalla Leopolda ai berlusconiani moderati è del resto esplicita: «Berlusconi, sia con distorsioni e scelte criticabilissime, è stato saldamente ancorato al popolarismo europeo e a una concezione liberale. Dopo San Giovanni, però non c'è più il centrodestra democratico di Berlusconi, c'è la destra sovranista e illiberale di Salvini e CasaPound». Chi stava in Forza Italia perché «moderato», sottolinea, non può reggere al «malessere» di finire con Salvini, che «di moderato non ha neanche la pettinatura». Quindi, «chi crede che ci sia spazio per un'area liberal democratica, venga a darci una mano».

Il messaggio è già stato recapitato a Mara Carfagna, che avrebbe un ruolo da «protagonista assoluta» se si decidesse. L'azzurra ieri ha respinto le avance, ma potrebbe essere preziosissima anche su un altro versante, quello delle elezioni regionali: se Matteo Renzi ha aperto, sia pur vagamente, a «liste civiche» promosse da Italia viva in Emilia Romagna e in Campania è perché da quei territori gli stanno arrivando forti segnali di interesse da «quadri importanti» della politica locale, dicono i bene informati, pronti a dargli sostegno. Dirigenti, amministratori locali e «portatori di voti» di Pd e dintorni, ma in Campania un nome come quello della Carfagna sarebbe l'asso nella manica. Dal Pd, Renzi è convinto di poter spremere ancora molte adesioni. A Milano interi circoli dem sarebbero in procinto di passare con Italia viva, e Renzi dal podio della Leopolda ha lanciato un annuncio che suona come minaccia dalle parti del Nazareno: «Nel mese di giugno, al termine delle elezioni regionali, ospiteremo un nuovo Big Bang degli amministratori locali come otto anni fa, e porteremo centinaia, migliaia di amministratori ad aderire a Italia viva».

Una capofila dell'operazione, su cui Renzi punta molto, è Isabella Conti, giovane e apprezzata sindaca di San Lazzaro di Savena e punta di diamante renziana in Emilia.

C'è anche un risvolto meno squisitamente politico o di principio, e più relativo al concreto esercizio del potere: Italia viva è parte essenziale della maggioranza, e siederà anche ai tavoli delle nomine nelle partecipate pubbliche.

Diventa quindi interlocutore essenziale per mondi produttivi ed economici che hanno difficoltà a dialogare con il raffazzonato populismo grillino o con un Pd spostato a sinistra: il grosso successo del fundraising renziano per Italia viva, che ha già superato abbondantemente il mezzo milione di euro, si spiega anche così.LCes

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